Non è semplice imbattersi in progetti discografici così schietti, poetici, struggenti e divertenti come quello che oggi, venerdì 31 gennaio, pubblica Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. Il corpo umano - Vol. 1 è un album pieno di vita, quella che in certi momenti il cantautore ha dovuto ricordare, fermo su un letto di ospedale. Infatti, dopo il brutto incidente in bici avvenuto a luglio 2023, Jova ha dovuto fare i conti con un sacco di ostacoli. Lo ha raccontato in una conferenza stampa, pochi giorni fa al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. «Il corpo umano è stata la mia scoperta durante la fisioterapia, la convalescenza, la ginnastica. Poi due operazioni, un batterio che era entrato in un osso... Ho perso 4 litri di sangue. Sembra un film ma poi mi sono rimesso in piedi».
Il corpo, quindi, «si era rotto e andava aggiustato». In questo modo è diventato per Jovanotti un vero oggetto di studio. Così come ha fatto recentemente lo psichiatra italiano Vittorio Lingiardi con il libro Corpo, umano. «Il corpo umano è il cuore di questo tempo in cui non esistono quasi più i dischi e i libri fisici», ha aggiunto Jova. «Con la rete la nostra attenzione è sempre lontana, sembra che il corpo sia diventato superfluo e invece è tutto».
Il risultato sono canzoni piene di sentimento, di domande lasciate aperte, gridate e sussurrate. Canzoni che superano il tempo, che sono libere da dinamiche di mercato, pur essendo appetitose per radio, classifiche. Lo sono perché contengono la verità di Jova, perché sono l'esito di una psicanalisi quasi fisica, un processo sicuramente non semplice che però Jova ha sentito il bisogno di intraprendere. Era necessario per lui ripartire da questo guardarsi con gentilezza e cura.
Un'ultima bella notizia: dopo lo stop forzato di questi ultimi due anni, l'artista torna in tour. A marzo, infatti, prenderà il via il PalaJova, una tournée nei palazzetti di tutta Italia. Cosa c'è alla base di questo suo show? Lo spiega lui stesso. «Il concept dello spettacolo parte dall'idea di "fioritura" e nasce da alcune esperienze che ho vissuto mentre pensavo al mio ritorno in scena. Tra tutte mi piace pensare ad una parola scritta da Etty Hillesum in una pagina dei suoi diari nei giorni più tragici della sua breve esistenza. Questa parola ha continuato per giorni a risuonare in me: "Fiorire!"».