Roma è teatro di un fenomeno crescente: il coinvolgimento dei minorenni nel traffico di stupefacenti. Nel 2024, 407 minori sono stati indagati per spaccio di cocaina, crack e hashish, un dato che la procura minorile ha definito "fenomenico grave". Questo aumento preoccupa non solo per i numeri ma anche per le modalità sempre più sofisticate di spaccio, come l’utilizzo di chat criptate, consegne a domicilio su monopattini e l’impiego di auto a noleggio da parte dei giovanissimi.
I clan criminali sfruttano i minori per la loro capacità di passare inosservati e per la scarsa punibilità in sede legale. I quartieri di Ostia, Tor Bella Monaca, San Basilio e il Quarticciolo sono tra i più colpiti, con storie che rivelano una crescente professionalizzazione dei giovani spacciatori. Non mancano esempi emblematici: dalla carriera criminale di Denny Moccia, iniziata in giovane età, alle testimonianze di gruppi che reclutavano intere bande di adolescenti.
Secondo Giuseppe Amato, procuratore generale, lo spaccio in aumento e l’impiego dei giovani rappresentano un rischio allarmante. Anche Giuseppe Meliadò, presidente della Corte d’Appello, ha denunciato la frequenza crescente di processi legati agli stupefacenti, con una media di cinque casi al giorno che coinvolgono giovani appena maggiorenni. Il fenomeno è confermato dagli arresti recenti, come quello di un quindicenne a Torrevecchia, trovato in possesso di oltre 350 grammi di droga e una pistola scacciacani.
Le consegne a domicilio, che riproducono le dinamiche del food delivery, sono uno degli aspetti più preoccupanti: un sistema rapido e discreto che rende più difficili le indagini. L’uso di scooter o auto sharing da parte dei giovani adulti aggiunge un ulteriore livello di complessità per le forze dell’ordine.