Liliana Segre sulla Shoah: «Sono pessimista, quando moriremo non si ricorderà più»

2025-01-27 291

Roma, 27 gen. (askanews) - «Sono molto pessimista. Il pessimismo aumenta in un tempo come quello di oggi quando nessuno più studia storia, geografia, quando nessuno si toglie da quel telefonino per pensare. E allora senza cultura, senza morale, e senza pensare a se stessi come un ente eccezionale che è ognuno di noi, non si può che essere pessimisti». Lo ha detto la senatrice a vita, Liliana Segre, alla vigilia della Giornata della Memoria, intervistata da Fabio Fazio sul Nove a "Che tempo che fa".

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«Quando noi sopravvissuti saremo tutti morti - ha aggiunto Segre - i nostri diretti eredi e bravi insegnanti ricorderanno per un po'; poi ci sarà una riga su libri di storia e poi neanche più quella».

Sulle tante reazioni degli haters in questi giorni per l'uscita del documentario di Ruggero Gabbai "Liliana": «Un po' me l'aspettavo, anche perché io sono da sei anni sotto scorta e se una vecchia donna come me viene messa sotto scorta..»

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«Nel 2018 cominciò la scorta, la Ministra dell'Interno di allora che era Luciana Lamorgese mi disse: 'Non te lo chiedo, da domani hai la scorta' perché già allora avevo minacce, odiatori. Ma chi sono questi personaggi? Non riesco bene a definirli. Poi immaginavo che con il film ce ne sarebbero stati anche di più e così è».