Il monito di Liliana Segre: «Con la morte degli ultimi superstiti rischiamo di dimenticare cosa è stata la Shoah»

2025-01-25 80,486

«Al liceo ho sempre avuto una predilezione per la storia e da semplice appassionata - senza inclinazioni ideologiche o religiose - ho notato che alcune vicende del passato, magari fissate in una data simbolica, vengono pian piano dimenticate». Così Liliana Segre a Marco Vigevani, presidente del Comitato eventi Memoriale della Shoah, nella video-anticipazione Ansa in vista della Giornata della Memoria. «Un meccanismo che spiega bene George Orwell, autore che dovrebbe essere adottato nelle scuole – continua – I governi decidono quello che le generazioni future, a scuola, dovranno ricordare». «Sono sicura che una volta spariti gli ultimissimi superstiti – ammonisce -, o magari dopo la scomparsa dei loro figli e nipoti, con delle falsità la questione verrà dimenticata. Ci sono interessi superiori per cui alcune cose è meglio che vengano dimenticate. Rimane una riga approssimativa nei libri di storia, magari non precisa, e poi nel tempo che passa non rimane nemmeno più quella». Alle 11.00 di lunedì 27 gennaio si terrà online, sui profili della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e su Corriere.it un dialogo con Marco Vigevani, presidente del Comitato eventi Memoriale della Shoah, a partire da una frase che la senatrice e testimone ha spesso ripetuto, perché non sia una riga nei libri di Storia: tra letteratura, cultura contemporanea e politica e religione, uno sguardo a 360°.