Timothée Chalamet è Bob Dylan in "A Complete Unknown”: «Solo lui sa cosa successe davvero...»

2025-01-21 2,534

Mimetico. E nello stesso tempo vero. Timothée Chalamet è un Bob Dylan giovane e sinceramente "complicato" in A Complete Unknown, in uscita al cinema il 23 gennaio. Il film di James Mangold che racconta la la nascita del mito, ispirato al libro Il giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica di Elija Wald (Vallardi).
Uno sconosciuto assoluto per pochissimo, in realtà. Perché mostrandoci come realizzare il proprio sogno significa cambiare vita (e se stessi), il film racconta la salita velocissima alla celebrità del menestrello americano. L'unico musicista ad aver vinto il Premio Nobel della Letteratura: non a caso, il film "punta" proprio su questo, su come i testi delle canzoni di BD (che TC canta una per una) raccontino la storia e le emozioni. Personali e collettive, sentimentali e politiche... Chiamatelo Umanesimo...
A A complete Unknown di Mangold (lo stesso regista di L'amore brucia l'anima, su Johnny Cash), Timothée regala tutta la sua giovinezza e la sua storia di celebrity in ascesa. Nel film, BD lo conosciamo a 19 anni. TC ne aveva 22 quando entrò nelle nostre vite con Chiamami col tuo nome, e 28 quando ha girato A Complete Unknown. Che nel cast ha anche Edward Norton, Monica Barbaro, Elle Fanning...
Siamo a New York nei primi anni 60 quando un enigmatico diciannovenne del Minnesota, con la sua chitarra e un talento rivoluzionario, arriva in città. Mentre inizia ad avere successo, anche grazie alle canzoni folk cantate da Joan Baez, cresce però la sua irrequietezza nei confronti del movimento folk. Rifiutando di essere etichettato, trova altrove la propria strada. Sacrificando amicizie, maestri e amori... Dei paralleli tra lui e il giovane Dylan, Chalamet dice: «È la nostra interpretazione di Bob Dylan. Fortunatamente lui è vivo, è tra noi, a Malibu, e solo lui sa cosa sia successo in quegli anni. Comunque è difficile trovare un equilibrio, essere se stessi non vuol dire schiacciare gli altri. Oggi credo che sia più difficile uscir fuori per quello che sei e che vuoi essere. Ci sono molte più informazioni, molta più pressione. Ma è importante provarci. E sapere che ognuno di noi è unico».