La culla termica è «un qualcosa che era stato pensato per il bene, che ha salvato la vita» e che «improvvisamente si è trasformato in una trappola mortale», ha detto il vescovo di Bari, monsignor Giuseppe Satriano, al termine del funerale del piccolo di nemmeno un mese, trovato senza vita il 2 gennaio nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista. I funerali - pagati dal Comune - si sono svolti nella chiesa del cimitero di Bari. Lo stesso dove il corpicino è stato poi sepolto. E in tanti sono arrivati, intorno alle 10 (orario previsto per la funzione) per l'ultimo saluto al piccolo, portando anche fiori e qualche peluche.«Questo che non può rattristare il cuore di tutti, nessuno esclusoil mio pensiero in questo momento va alla mamma che sicuramente aveva visto in questa culla una possibilità però non sappiamo», ha detto ancora il vescovo.Nessun nome per ora è stato dato al piccolo. «Il bimbo non ha nome - ha proseguito l'arcivescovo di Bari -. Ho sottolineato durante l'omelia che per me è stato un Angelo, che ci ha lanciato messaggio forte nel suo dolore e nella sya fragilità. Probabilmente il sindaco metterà questo nome, lascio a lui decidere. Chi sono io per decidere? Forse la mamma l'ha già dato un nome, non mi sembra il caso. Un bambino senza nome che ne richiama tanti che muoiono, vengono lasciati. Il nome lo conosce Dio, mi piace immaginare che in questo momento a cullarlo ci sia Gesù».