Matteo Renzi sale danzando sul palco del teatro Cartiere Carrara di Firenze sulle note di Forever Young suonate dal sassofonista turco, Fuat Sunay, davanti a 2000 persone tra iscritti al partito, simpatizzanti e amici. In mezzo ai tanti tavoli apparecchiati comincia col mettere nel mirino la premier Meloni, rea di avergli preparato «nottetempo» lo scherzetto della norma ad personam che gli taglia la consulenza saudita. «Cara Giorgia, non ci metti a cuccia. Non sei la più forte. Sono gli altri che non sono uniti. Hai solo realizzato un canile in Albania».In platea anche il padre Tiziano, i tre figli Ester, Francesco ed Emanuele, e la moglie Agnese che si commuove quando Matteo la ringrazia. L’ex premier festeggia mezzo secolo in versione casual: camicia a righe bianche e blu, maniche tirate su, senza cravatta e pantaloni bianchi. «E’ un giorno di letizia e gratitudine», attacca poggiando i gomiti sul podio dove campeggia «nEXt, Matteo Renzi – 50 anni». Parte con un’ora di ritardo per attendere (invano) gli iscritti a Italia viva e giornalisti sui treni bloccati a Milano.Ma il vero party è qualche ora e chilometro più in là. A Viareggio, dentro le sale del prestigioso Grand Hotel Principe Di Piemonte, c’è posto per 260 invitati, tra cui lo stilista Toni Scervino, l’ad di Algebris Davide Serra, Pier Ferdinando Casini e Francesca Campana Comparini (senza il marito Marco Carrai). Ad ascoltare la musica del gruppo «Anema e core» di Capri mezzo governo Renzi: Alfano, Boschi, Franceschini, Orlando, Pinotti e Poletti. Assente Carlo Calenda. «Chiedetevi perché?», scherza l’ex ministro Luca Lotti. «Anch’io avevo litigato? L’amicizia rimane sempre».