I problemi si sono ripetuti anche nella giornata di ieri: la rete ospedaliera di Roma e Lazio è andata in forte stress, con circa 2600 accessi in Pronto Soccorso da gestire, oltre cinquecento tra ricoveri e trasferimenti. A metà pomeriggio come rilevato dal sito ufficiale della Regione, sono state rilevate oltre mille presenze nelle sale di attesa dei principali pronto soccorso romani: nei dipartimenti di emergenza dei Policlinici Tor Vergata e Gemelli c’erano rispettivamente 179 e 176 pazienti, 142 sia al Sant’Eugenio che al San Camillo, 120 al Campus Bio-Medico, 115 all’Umberto I. A seguire, 91 al Sant’Andrea e 87 a Pertini.
Va sottolineato, sempre dati alla mano, che la metà di chi si reca in pronto soccorso lo fa in modo inappropriato e per patologie che potrebbero essere serenamente gestite altrove, come dai medici di base o nei centri di cure primarie nei giorni festivi. Ieri molti ambulatori medici hanno riaperto dopo le festività natalizie, eppure le code erano comunque sempre oltre misura. Un problema che non va sottovalutato e che ora la Regione dovrà prendere seriamente in considerazione, per evitare che in alcuni ospedali, come accaduto al San Giovanni-Addolorata, si sia costretti addirittura a sospendere l’attività chirurgica ordinaria per lasciare spazio solo alla gestione delle emergenze.