1942, Seconda guerra mondiale. Durante una visita ad un campo di concentramento per prigionieri Alleati, il maggiore tedesco Von Steiner, con un passato da calciatore anche tra le file della Nazionale tedesca, riconosce tra gli ufficiali britannici prigionieri il capitano John Colby, ex giocatore militante in Nazionale inglese nonché nel West Ham. Dispiaciuto del fatto che le circostanze, che li vedono su due fronti belligeranti opposti, non permettano loro di discorrere dei loro passati sportivi come desidererebbero, Von Steiner tuttavia ha l'idea di organizzare un incontro di calcio tra una selezione di calciatori Alleati e la squadra sportiva di una vicina base tedesca.
All'inizio i compagni di prigionia di Colby si dichiarano contrari all'iniziativa, sicuri che il comando britannico non approverebbe e consci che la propaganda tedesca potrebbe sfruttare l'evento per caricarlo di significati extra-sportivi. Ma il capitano è stimolato dal confronto, anche perché le truppe britanniche possono vantare giocatori di livello come l'altro inglese Brady, lo scozzese Hayes e il coloured originario di Trinidad Luis Fernandez. Un prigioniero statunitense arruolato nell'esercito canadese, Hatch, benché non sia capace di giocare a calcio chiede ed ottiene di aggregarsi al gruppo. Il suo iniziale piano di fuga, infatti, è andato in fumo in quanto due guardie, delle quali aveva imparato tutti i movimenti, sono state spostate dalla sorveglianza delle docce, attraverso cui aveva pensato di scappare, a quella dei giocatori. Colby si convince, e ne giustifica la presenza in squadra adducendo come motivo la necessità di un preparatore atletico.