Roma, 6 dic. (askanews) - Il battito di ali di una farfalla diventa sui social una lotta contro lo stigma dell'epilessia. Nasce così la campagna "Butterfly Effect" promossa dalla Fondazione LICE (Lega Italiana contro l'Epilessia) e realizzata da You&Web, con il prezioso contributo di non condizionante di Angelini Pharma, che sui social ha raggiunto migliaia di giovani. Abbiamo parlato con Oriano Mecarelli, Presidente di Fondazione Epilessia LICE ETS: "Le epilessie costituiscono una patologia neurologica cronica molto complessa che interessa l'1% della popolazione nei paesi sviluppati, e quindi è una emergenza sanitaria assistenziale importantissima. Il problema fondamentale non è il tanto la diagnosi e la cura corretta della patologia quanto lo stigma individuale e sociale che la circonda. Questa è una cosa che si conosce da secoli e che non si è mai riusciti a eradicare".L'iniziativa, al centro della conferenza stampa organizzata da Motore Sanità con il contributo non condizionante di Angelini Pharma, parla di un tema antico e difficile: l'epilessia, patologia che da secoli si porta dietro un'eredità pesante fatta di stigma e pregiudizio. Così, la farfalla simbolo della campagna è un'emblema di trasformazione e speranza. È poi intervenuta Laura Tassi, Past President LICE: "Effettivamente negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale di quello che è il nostro potenziale farmaceutico, quindi da 10-15 farmaci siamo passati ormai alla possibilità di utilizzarne più di 30. Questo non significa che ad oggi abbiamo migliorato enormemente il numero di pazienti che rimane controllato con la terapia farmacologica, ma soprattutto con l'utilizzo degli esami genetici, quello che abbiamo in più come arma a disposizione è il fatto di capire meglio di quale malattia stiamo parlando, qual è il meccanismo patogenetico, di conseguenza utilizzare il farmaco migliore per quel tipo di malattia. Il che ci auguriamo ci consentirà di curare meglio i nostri pazienti, con meno effetti collaterali, ma soprattutto con una terapia di precisione che consenta di agire sul meccanismo della malattia stessa".Negli ultimi anni c'è stato un enorme sviluppo di nuovi farmaci, meglio tollerati e più efficaci, ma la terapia deve essere personalizzata anche attraverso un'indagine genetica e una presa in carico multidisciplinare. L'epilessia è stata riconosciuta come malattia sociale dall'OMS. L'isolamento sociale, la bassa autostima e la ridotta qualità di vita sono, infatti, le dirette conseguenze dello stigma associato all'epilessia. È infine intervenuto Carlo Andrea Galimberti, Presidente LICE: "Intorno all'epilessia, nelle sue diverse forme, gravita una serie di comorbilità che vanno dal piano di malattie sistemiche associate o talvolta collegate anche all'epilessia fino a disturbi psichici che notoriamente possono essere a conseguenza o essere associati alle crisi epilettiche".Con la campagna Butterfly Effect, il battito di una farfalla si è trasformato in un movimento. Un movimento di idee, di persone e cuori. L'epilessia, finalmente, ha trovato il suo spazio per volare lontano.