Troppi rifiuti radioattivi nel Lazio

2024-11-07 70

L’inventario nazionale dei rifiuti radioattivi mostra dati preoccupanti nel Lazio. Il volume nel nostro Paese cresce nel 2023 di 1.504 metri cubi. In totale, 32.663,1 metri cubi, con un aumento del 4,83% rispetto al 2022. Ed è il Lazio a detenere il volume maggiore: 10.549 metri cubi, il 32,30% del totale. Seguono Lombardia, Piemonte, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. A crescere sono quelli a vita molto breve (+ 255,3 metri cubi), ad attività molto bassa (+ 891,29), ad attività bassa (+ 334,9) e ad attività media (+ 22,57). L’impianto italiano in cui si registra l’aumento maggiore per quanto riguarda il volume di rifiuti radioattivi (+ 453,06 metri cubi) è Nucleco Spa, presso il Centro ricerca Enea della Casaccia (Roma), anche a causa del trasferimento presso i suoi depositi dei rifiuti radioattivi provenienti dal deposito della ex Cemerad di Statte (Taranto), dove continuano le attività di messa in sicurezza degli scarti pericolosi e la bonifica del sito da parte del commissario straordinario.