Autonomia differenziata e sanità: quali saranno i prossimi scenari?
Ospite in collegamento Alessandro Miani, Presidente "Sima"
Il tema dell'autonomia differenziata continua a dividere l'opinione politica e pubblica. Tra favorevoli e contrari, però, la nuova proposta di legge (fortemente voluta dalla Lega) ha superato il primo scoglio in Parlamento. Certo, la strada è lunga, ma già cominciano a susseguirsi scenari possibili - tra apocalisse e miracolo.
C'è chi parla di nuove opportunità, con il Nord che farebbe essenzialmente da traino al Paese, e chi paventa criticità che aumenterebbero ancora si più l'ampio divario con il Sud. La nuova legge toccherebbe tantissimi temi: sanità, istruzione, sistema tributario, servizi.
Ma è forse la sanità il punto che spaventa di più: in un periodo storico in cui facciamo i conti con liste d'attesa infinite, pronto soccorso al collasso, carenza di medici e infermieri, l'Autonomia Differenziata potrebbe essere un bene o un male?
"Tra le opportunità annoveriamo sicuramente una maggiore adattabilità alle esigenze locali, - ha spiegato Alessandro Miani - Le regioni con autonomia differenziata possono adattare le politiche sanitarie alle specifiche necessità della popolazione locale; o ancora maggiore partecipazione: le decisioni prese a livello locale possono favorire una maggiore partecipazione della cittadinanza e delle comunità locali nella definizione delle politiche sanitarie, aumentando il senso di appartenenza e la soddisfazione degli utenti".
Ma ci sono anche criticità: "L'autonomia differenziata può amplificare le già esistenti disparità tra le regioni italiane in termini di qualità e accesso ai servizi sanitari. Le regioni più ricche potrebbero fornire servizi di qualità superiore rispetto a quelle più povere, aumentando le disuguaglianze territoriali; - continua Miani - dobbiamo considerare anche la questione finanziamento: la distribuzione delle risorse deve essere equa e in grado di garantire un livello minimo di servizi in tutte le regioni. Questo può essere difficile da realizzare senza un adeguato sistema di perequazione".
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