Blu Notte I Delitti del Mostro di Firenze

2024-11-04 43

Fra il 1974 e il 1985 vennero commessi sette duplici omicidi accomunati dal fatto che le vittime erano sempre delle coppie che si appartavano o comunque stanziate in un posto isolato nelle zone boschive della provincia di Firenze, l'arma usata fu sempre la stessa (una pistola Beretta calibro 22 con lo stesso tipo di proiettili, munizioni Winchester marcate con la lettera “H” sul fondello del bossolo) e vennero sempre commessi in notti molto buie nei fine settimana del periodo estivo, o comunque prima di un giorno non lavorativo. Un ottavo duplice omicidio commesso nel 1968 per il quale era stato condannato in via definitiva il marito reo confesso di una delle due vittime, per le dinamiche e per l'arma usata venne ipotizzato potesse essere invece collegato alla serie di delitti. Nel 1982 infatti, bossoli e proiettili sparati dall'arma dell'assassino seriale vennero rinvenuti allegati al fascicolo su un duplice omicidio del 1968, motivo per il quale si ritenne che la pistola avesse sparato anche in quell'occasione, scoperta da cui scaturì il collegamento con gli omicidi attribuiti fino a quel momento al Mostro.

In ogni delitto veniva colpito prima l'uomo e poi la donna, la quale veniva poi in genere portata fuori dall'auto e colpita con un coltello e fatta oggetto di escissioni nella zona del pube e della mammella sinistra[19]. Spesso le vittime, soprattutto quelle maschili, subivano pure ferite d'arma bianca inferte post-mortem.[5][17]. I delitti vennero commessi in strade di campagna sterrate o piazzole boschive nascoste frequentate da coppie nei dintorni di Firenze (Signa, Borgo San Lorenzo, Scandicci, Campi Bisenzio, Prato, Calenzano, Sesto Fiorentino, Baccaiano, Giogoli, Vicchio, Scopeti).

Le indagini furono lunghe e complesse e giunsero all'identificazione di due esecutori materiali, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, che vennero condannati nel 2000 il primo all'ergastolo e il secondo a 26 anni; un altro sospettato, Pietro Pacciani, fu assolto in appello e morì prima di poter essere sottoposto a un nuovo processo