Regia: Umberto Lenzi
Paese: Italia
Genere: Poliziesco
Interpreti: Maurizio Merli: commissario Leonardo Tanzi; Tomas Milian: Vincenzo Moretto detto "il Gobbo"; Maria Rosaria Omaggio: giudice minorile Anna; Ivan Rassimov: Tony Parenzo; Arthur Kennedy: vice questore Ruini; Giampiero Albertini: vice commissario Caputo; Biagio Pelligra: Savelli; Aldo Barberito: maresciallo Pogliana; Stefano Patrizi: Stefano; Luciano Catenacci: Ferdinando Gerace; Carlo Alighiero: avvocato di Savelli; Tom Felleghy: giudice Bennato; Claudio Nicastro: ricettatore; Valentino Macchi: Franco; Alessandra Cardini: Sandra Savelli; Orso Maria Guerrini: Ferrender; Gabriella Lepori: Marta Assante; Maria Rosaria Riuzzi: Paola; Corrado Solari: Albino; Fulvio Mingozzi: Colantuoni
TRAMA: Capo della romana "squadra omicidi", il commissario Tanzi è convinto che per combattere la criminalità la polizia non possa lasciarsi imbrigliare dai codici, né approva la comprensione di cui la fidanzata, psicologa presso il tribunale dei minorenni, dà prova nei confronti dei giovani delinquenti. Rigoroso assertore del rispetto della legge è invece il questore, cui perciò non garbano gli spicciativi metodi del commissario: dopo il brutale pestaggio di un indiziato, il gobbo Vincenzo Moretto, Tanzi viene trasferito dalla "squadra omicidi" a un incarico amministrativo. Ma il commissario non è tipo da starsene dietro a una sedia...
TRAMA: Ebbe un gran successo di pubblico e lanciò Lenzi come specialista del genere poliziottesco. Il film fu girato a Roma per bissare il successo di Roma Violenta, diretto da Marino Girolami nel 1975. Roma A Mano Armata, infatti, riprende da quel film lo schema narrativo a mosaico e il protagonista Maurizio Merli, che richiama molto il precedente commissario (là chiamato Betti invece che Tanzi). Roma a mano armata nasce dal desiderio del produttore Luciano Martino di sfruttare il filone del poliziottesco, allora all'apice del suo successo tra il pubblico. Per far questo Martino chiamò i due attori di maggior successo di allora nel genere, vale a dire Maurizio Merli e Tomas Milian. Ma Milian chiese molti più soldi di Merli, così Martino decise di far fare a Tomas una "partecipazione straordinaria", vale a dire che pagò l'attore per pochi giorni di lavoro, ma il suo nome venne inserito nei cartelloni accanto a quello di Maurizio Merli. Dopo Milano Odia: La Polizia Non Può Sparare, più un noir che un poliziottesco, Umberto Lenzi tornò al poliziesco classico, del quale diventerà uno dei maestri. In origine il film si doveva intitolare Roma Ha Un Segreto ed era una storia di spionaggio ambientata a Trastevere. Lenzi però rifiutò la sceneggiatura, in quanto riteneva che una storia di spionaggio a Roma non sarebbe stata credibile e propose a Martino di fare un film spezzettato, sulla violenza della Roma dell'epoca. La proposta del regista venne accettata e dopo una settimana Dardano Sacchetti scrisse la sceneggiatura.