Roma, 29 ott. - La Dottoressa Donatella Possemato, presidente di Impresa per la Vita Onlus e direttrice del Centro Nascite Casa di Cura Santa Famiglia a Roma, ha lanciato un appello urgente per affrontare una crisi silenziosa che colpisce i giovani italiani: i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).Questi disturbi, in costante aumento, richiedono azioni immediate per salvare vite umane. I dati sono inquietanti - riferisce la Possemato - nel 2023, sono stati registrati circa 4 milioni di casi, senza contare quelli non diagnosticati, con un 20% di pazienti maschi sotto i 14 anni. I DCA rappresentano la prima causa di morte tra le patologie giovanili. "Li definisco un 'cancro dell'anima" perchè "Il dolore psicologico logora le vittime dall'interno, e la mancanza di strumenti adeguati per riconoscere i sintomi tempestivamente è allarmante. Ogni decesso ci ricorda la gravità di questi disturbi, che distruggono vite e famiglie.", è ancora la riflessione di Possemato.La domanda di ricoveri per disturbi alimentari è aumentata del 416% tra i ragazzi, in particolare nella fascia d'età 12-14 anni, durante e dopo la pandemia. Tuttavia, le liste d'attesa per accedere a cure specializzate superano i due anni, rappresentando un'emergenza sanitaria critica. La mortalità elevata associata ai DCA evidenzia l'urgenza di un intervento precoce. Fondamentale dunque aprire centri di trattamento adeguati in tutto il territorio italiano e formare personale specializzato. Uno studio condotto dal Professor De Lorenzo dell'Università di Tor Vergata ha poi evidenziato una carenza di risorse nel sistema sanitario: oltre 880 pazienti in cura ambulatoriale, di cui il 30-40% necessita di ricovero, ma le strutture sono insufficienti.Inoltre, le donne affette da DCA affrontano una riduzione della fertilità e un aumento delle complicanze durante la gravidanza. Per questo, prevenire e curare tempestivamente i DCA è essenziale non solo per proteggere la salute dei giovani, ma anche per garantire loro la possibilità di costruire una famiglia in futuro.