Al Pacino a "Che tempo che fa”: Quella pacca di Marlon Brando, mentre giravamo "Il padrino"

2024-10-21 151

Ospite in esclusiva, domenica 20 ottobre, a Che tempo che fa, il Premio Oscar Al Pacino (New York, 1940) ha condiviso aneddoti e ricordi, privati e professionali. Con la sua capacità affabulatoria, ha svelato incontri inediti e leggendari. Come questo: l'incontro con Marlon Brando, prima al ristorante, e poi sul set di Il padrino di Francis Ford Coppola (1972). Al Pacino è in libreria con il suo libro di memorie Sonny Boy. Un'autobiografia (La Nave di Teseo, 2024).
«Stavamo lavorando insieme e ci siamo trovati ad Harlem in un ristorante italiano, precisamente a East Harlem. Tutti gli attori erano insieme per incontrare Marlon, eravamo tutti seduti, chiacchieravamo, a un certo punto ciascuno degli attori, compreso me, ha iniziato ad andare a guardare il copione, che non avevamo ancora studiato. È stata una cosa divertente perché pian piano che il tempo passava e leggevamo il copione ci impersonavamo dentro i personaggi da fare. Certo io poi dopo ci ho lavorato tutti i giorni insieme ed è stato bellissimo, ma in quel periodo c’era un po’ di maretta: non erano tutti decisi a farmi fare quel ruolo. Avevo come la sensazione che mi licenziassero. Marlon era decisamente una persona sempre sensibilissima, era un artista meraviglioso e capiva sempre immediatamente le sensazioni degli altri e allora veniva, mi dava una pacca, mi coccolava un po’ e io capivo che era come se mi stesse dicendo ‘non ti preoccupare, vedrai che starai qui e non ti licenziano’. Io ero un po’ confuso, non sapevo se mi avrebbero licenziato oppure no, e in quella situazione non ti senti proprio al meglio di te stesso. Ho detto ‘preferirei andarmene che stare in un posto dove non mi vogliono.’, iniziavo a chiedermi ‘quando mi diranno qualcosa?’. Marlon è stato davvero bravo. Anche Francis Ford Coppola che era il regista di quel film, non voleva assolutamente che me ne andassi, i miei colleghi attori sono stati tutti meravigliosi. In quel periodo ero il più giovane degli attori, tutti mi hanno aiutato e anche Marlon. Gli sono molto grato».