Claudio Magris alla Fiera del libro di Francoforte: la letteratura nasce dalla realtà

2024-10-18 1,215

Non accadeva dal 1988. Dopo 46 anni, l'Italia è l'ospite d'onore della più importante fiera del libro europea e tra le più prestigiose al mondo. Tra gli autori italiani che hanno partecipato a questa speciale (per noi) edizione della Buchmesse 2024, Claudio Magris, uno dei più importanti intellettuali e scrittori del nostro Paese. Nell'Arena di Piazza Italia, l'autore triestino di Lontano da dove, Danubio, Microcosmi e l'ultimo Inventarsi una vita ha letto un suo racconto insieme a Helena Janeczek e poi ha parlato della relazione tra scrittori e lettori. «Io credo molto nel rapporto tra chi scrive e chi legge, perché molte volte finisce per dare a chi scrive un senso che chi scriveva non aveva così chiaro davanti a sé».
Autore di saggi e romanzi, docente di letteratura tedesca e cantore di una Mitteleuropa che, da Trieste, ha sempre respirato e letto, Claudio Magris è un uomo che vive letteratura, che pensa letteratura e la sa interpretare. «Se c'è una piccola cosa di cui posso, non dico vantarmi, ma compiacermi è che in un libro come Danubio, che è pieno di cose pazzesche, niente è inventato. Io sento profondamente il fatto che soprattutto la scrittura si confronta non tanto e non solo con i propri fantasmi, ma con il modo in cui nei propri fantasmi, ognuno ne ha uno naturalmente o più di uno, sono entrate le immagini e le realtà del mondo. E da questo punto di vista io credo di non aver scritto nessun libro inventato, nel senso con storie che possano essere smentite, ma di avere raccolto delle cose che erano come nell'aria».
In qualche modo è la realtà, unita allo sguardo dello scrittore, a essere la radice dei racconti e della scrittura. E proprio le radici, pensate nel futuro, sono il tema della partecipazione italiana alla Buchmesse 2024. L'anno prossimo toccherà alle Filippine.