Ferrara, 7 ott. (askanews) - Gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dopo il 7 ottobre del 2023 non sono mai stati la priorità del governo Netanyahu. Lo ha detto la giornalista israeliana Amira Hass, ospite al festival Internazionale a Ferrara. Parlando dal Teatro Comunale ha ricordato che per liberare gli ostaggi c'è solo una via: il negoziato.
[caption id="attachment_2209748" align="aligncenter" width="1024"] Noa Argamani rapita da Hamas il 7 ottobre 2023. La donna è stata poi rilasciata nel giugno 2024.[/caption]
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Ricordando il 7 ottobre
"Ci sono all'incirca ancora 100 ostaggi è probabile che 50 o di più siano stati uccisi o siano comunque morti, per i bombardamenti israeliani - ha detto Hass - oppure per sfinimento, dato che molti erano anziani. Quindi quello che solo il ministro delle Finanza Smotrich aveva avuto il coraggio di dire già il 7 ottobre, ossia con gli ostaggi non sarebbero stati la priorità, era la politica del governo, che però gli altri ministri non avevano il coraggio di ammettere. E oggi, anche se ci sono voci che si levano per gli ostaggi in Israele, nei fatti sono dimenticati. Perché ora siamo coinvolti in una guerra regionale più vasta che la grande maggioranza degli ebrei israeliani sostiene".
Tra i volti "noti" dell'eccidio di Hamas c'è Noa Argamani, 25 anni, apparsa in un video del 7 ottobre mentre i terroristi di Hamas la portavano via in moto tra le sue urla: “Non uccidetemi”. Quelle immagini divennero il simbolo dell’attacco della fazione islamica. La donna è stata liberata, con altri ostaggi, l’8 giugno 2024 dall’esercito di Israele. Sua madre Liora, gravemente ammalata di cancro, aveva lanciato un disperato appello per poterla riabbracciare.