Solidità, leggerezza (e oltre 1000 bauli). La sfilata Louis Vuitton Primavera-Estate 2025 a Parigi

2024-10-02 13,603

La sfilata di Louis Vuitton chiude la Paris Fashion Week Primavera-Estate 2025, e con essa il mese della moda. Nicolas Ghesquière, al timone creativo della Maison da 10 anni (ha cominciato nel marzo 2014), chiama i rinforzi per celebrare l'importante traguardo: in primis, uno stuolo di bauli da viaggio griffati, simbolo di un'era. Accostati l'un l'altro come mattoncini, formano l'originale passerella su cui le modelle incedono. Un simbolo dell'heritage della casa di moda, dalla funzione più che chiara: tenere al sicuro gli oggetti di valore..

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Louis Vuitton SS25, la sfilata sui bauli
In questo caso, sarebbe meglio dire "sorreggere" senza sforzo alcuno una collezione preziosa, delicata e leggera, composta da pezzi scultorei e allo stesso tempo aggraziati. Le giacche rinascimentali tanto care al designer, cresciuto tra i castelli della Nuova Acquitania, si dotano di maniche vaporose e femminili e spaziano con i materiali, dal tweed al tessuto tecnico.

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Tra solidità e leggerezza
Lo spunto athleisure, da sempre una cifra stilistica del designer, è sottolineato dall'abbinamento delle giacche tailoring elaborate con i biker shorts da ciclista. Mantelle e lunghi abiti asimmetrici e scenografici si alternano a blouson modello "blusa" e pantaloni ritagliati a una gamba sola. Il tulle dei micro dress a tubino è ricamato con maxi gemme, un velo che doppiato si trasforma in cardigan e micro dress iper femminili. Da indossare sul lupetto grafico (alla collezione Primavera-Estate 2025 ha collaborato anche l'artista concettuale francese Laurent Grasso).

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I dettagli dei dipinti, riprodotti a mo' di stampe, si stagliano su vestitini from frou, maxi trench, corti chemisier da giorno e maxi t-shirt di seta dal collo alla coreana. Per la sera (e il red carpet?) tute tutte d'un pezzo con incroci e pettorine di cristalli. Nel comparto accessori, collane di petali si uniscono a catene e dettagli metallici.

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Tra le borse must-have, il marsupio Damier che si porta anche a spalla, ma anche il baule per eccellenza, lo Speedy da città, rivisitato per l'occasione. E poi la travel bag Greenwich, la Petite malle introdotta proprio da Ghesquière al suo arrivo 10 annida e il nuovo modello Rider. Anche le scarpe massicce, composte da maxi fibbie, richiamano i dettagli dell'insolito catwalk.