Il debutto di Alessandro Michele come direttore creativo di Valentino era uno degli eventi più attesi della Paris Fashion Week. Dopo aver lasciato Gucci, dove il suo tocco innovativo ha riscritto le regole della moda contemporanea, Michele ha scelto la storica maison fondata da Valentino Garavani per esprimere una nuova visione creativa. La collezione Primavera/Estate 2025, intitolata "Pavillon des Folies", si è rivelata un trionfo di eleganza e opulenza, ma anche un manifesto di fragilità e riflessione sul concetto di bellezza.
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Un'immersione negli archivi di Valentino
Michele ha attinto a piene mani dagli archivi della maison, concentrandosi su tre decenni cruciali: gli Anni '60, '70 e '80, l'epoca d'oro di Valentino Garavani. Un periodo decisivo per la costruzione di un’estetica sofisticata e senza tempo che ha reso il marchio famoso in tutto il mondo. Michele ha saputo reinterpretare elementi iconici come le balze, i fiocchi, e l’iconico rosso Valentino, integrandoli nel suo stile inconfondibile.
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Ogni outfit presentato sulla passerella è stato una celebrazione di un’epoca passata, arricchita da dettagli minuziosi e un’incredibile maestria artigianale. Tuttavia, ciò che ha reso questa collezione unica è stata l’inconfondibile impronta di Michele, il cui massimalismo e attenzione ai dettagli hanno reso ogni capo un’opera d’arte.
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Fragilità e bellezza: il messaggio di Michele
Oltre all’opulenza visiva, la sfilata ha trasmesso un messaggio più profondo. «Siamo creature fragili, esposte costantemente al senso del limite», ha scritto Alessandro Michele in una lettera prima dello show. Il concetto di fragilità ha dominato la scenografia, con mobili ricoperti di teli bianchi e una passerella di specchi incrinati, simbolo della precarietà della condizione umana. Il designer ha ricreato un’atmosfera intima e teatrale, enfatizzando la vulnerabilità che si cela dietro la bellezza.
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Questo tema non è solo un’astrazione, ma un elemento centrale nella visione di Michele. La sua riflessione sulla moda va oltre il semplice aspetto estetico e abbraccia una filosofia più ampia: la bellezza come risposta al caos della vita. Proprio come una tela di ragno che volteggia sul vuoto, la bellezza offre un rifugio, un riparo dall'insensatezza dell'esistenza.
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Un nuovo capitolo per Valentino
Nonostante l’evidente continuità con l'eredità di Valentino Garavani, la collezione non è stata un mero tributo al passato. Michele ha reinterpretato l’essenza della maison con il suo tocco personale, portando una nuova vitalità al marchio. La sfida, tuttavia, rimane quella di adattare la sua visione alle esigenze contemporanee. Se da un lato l'opulenza e il romanticismo della collezione hanno incantato, dall'altro la loro distanza dalle tendenze del "quiet luxury" solleva domande su come questi capi possano trovare spazio nel mercato attuale.