L'ufficio stile firma la collezione ss25 di Dries Van Noten andata in scena alla Paris Fashion Week. La prima sfilata senza il suo fondatore, che ha assistito allo show emozionato dal front row, continua ad esplorare l'heritage del brand e appare conforme al suo DNA.
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Da marzo non disegna più, ma il suo lascito è tangibile nella linea creata dai suoi allievi e collaboratori. Uno show "alla Dries", anche se manca qualcosa.
Dries Van Noten ss25, la collezione alla PFW
I codici del designer belga sono tutti perlopiù presenti. A partire dalle stampe animalier: il prediletto effetto pitone in apertura, con un trench indossato a mo' d'abito che dà il calcio d'inizio al défilé. Il maculato si fa dalmata e pop, e si posa sui mini tailleur e sugli abiti a portafoglio. Tra tutte le stampe floreali, è l'orchidea selvaggia a catturare l'osservatore, espandendosi sui capispalla e le gonne a tubino drappeggiate.
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I pizzi colorati a contrasto sul satin regalano un tocco sexy agli slip dress, le millerighe delle giacche strutturano la parte superiore del look, grumi di cristalli illuminano spalle e décolleté. (Più) largo spazio è dato alle calzature e alle borse: ballerine con lacci o trasparenti effetto mesh, peep toe di vernice che cavalcano le tendenze. Ma anche maxi bag da ufficio ladylike e bauletti da portare sotto braccio. I gioielli, come il designer ci ha abituato, vestono ancora il look, grazie a strutture artsy metalliche che spiccano ai colli, alle braccia e ai lobi.
Quel che manca, però, è il suo tocco magico: quell'eleganza naturale, connaturata allo stilista. Un compito ben svolto, in attesa di vedere chi gli succederà.