(LaPresse) «Io sono stata sbattuta in galera con l’accusa di ‘violenza contro membri di una comunità’, un reato in Ungheria pensato per contrastare i crimini di odio razziali. Quindi per tutelare le persone vittime di attacchi neofascisti, siamo al paradosso. Il gip ha applicato questo reato come se i nazisti fossero una minoranza da tutelare. A questa narrazione in Ungheria contribuisce il governo, i media e la magistratura». Così l’eurodeputata di Avs Ilaria Salis nel corso dell’evento a Milano ‘Questa notte non sarà breve’, con il fumettista Zerocalcare. «L’antifascismo - continua Salis- deve essere qualcosa di internazionalista, io sono andata a Budapest come sarei andata da qualunque altra parte, per solidarietà con chi sta lì e perché se un germe attecchisce da una parte è come una malattia che si può propagare altrove. Oggi in Ungheria tutti gli anni a febbraio c’è la giornata dell’onore in cui si commemorano imprese di militanti di un plotone dei nazisti, non si può rimanere indifferenti di fronte a una manifestazione del genere. Il governo è connivente con questo».