Milano, 7 set. (askanews) - Fino all'8 settembre a Milano torna OnDance, la manifestazione diretta da Roberto Bolle che da sette anni a questa parte trasforma la città in un grande palcoscenico. Piazza del Duomo è il suo cuore pulsante e proprio sotto la Madonnina il celebre ballerino racconta che cosa significa questa manifestazie, tutte le novità e soprattutto il significato più alto della danza, linguaggio universale che unisce i poli.
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"Allora siamo arrivati alla settima edizione di OnDance, quindi una nuova edizione qui nel cuore di Milano, siamo davanti al Duomo, davanti a Palazzo Reale sotto la Madonnina, un luogo veramente meraviglioso, pieno di bellezza, per ospitare la bellezza della danza, perché la danza è bellezza, è il cuore, è la passione, è il talento di tantissimi ragazzi e ragazze che arrivano ogni giorno innanzitutto per le open class, che sono sempre di più diversificate.
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Abbiamo tante nuove open class come Afro, come danza indiana e tante che ritornano, da ogni parte del mondo, perché poi anche oggi abbiamo avuto i danze irlandesi, i danze orientali, bollywood, il tango, lo swing, il flamenco, ecco il tema di quest'anno è il viaggio, perché la danza è un viaggio in ogni parte del mondo, ma è il viaggio della danza, perché noi ballerini viaggiamo, comunichiamo con la danza e la danza è il nostro linguaggio che è un ponte con che la danza riesce a metterci in connessione con altre persone senza bisogno e rompendo delle barriere, quindi questo è molto bello.
[idgallery id="828253" title="Roberto Bolle balla "Fame" in piazza"]
Quest'anno ci saranno le serate danzanti di tango, swing latinoamericano e una serata studio 54 con RTL e ci saranno tutti gli incontri, danza e longevità, la danza il viaggio, quindi il viaggio e la danza, un incontro speciale poi con Alessandra Ferri, mia partner d'elezione con la quale condivideremo momenti della nostra carriera e soprattutto quelli vissuti insieme sul palcoscenico e poi domenica il ballo in bianco con 2000 ragazzi e ragazzi da ogni parte d'Italia in piazza Duomo per celebrare la danza, quindi veramente una dichiarazione d'amore per quest'arte che ci dà tantissimo, a cui noi diamo tantissimo, ma è veramente per noi il nostro rito quotidiano, la nostra gioia, la nostra essenza emotivo di felicità in cui ritroviamo noi stessi.
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Ecco, questo è quello che la danza ha dato a me, mi ha dato la consapevolezza, mi ha dato l'identità, quindi io sono la persona che sono grazie alla danza e questo è per me un grande atto di gratitudine.