Processo fabbricazione artigianale sigari cubani. Habanos - 1985

2024-08-17 2

Fin dalla sua scoperta, il Tabacco Nero Cubano è stato considerato il mi­gliore al mondo. Dopo più di 500 anni, quest’affermazione resta vera come lo era allora. L’arte più difficilmente imitabile è proprio il Know-how delle popolazioni che per secoli hanno coltivato il tabacco: il lavoro stra­ordinario che chi coltiva il tabacco mette nelle sue piantagioni; i mesi e anni di paziente attesa prima che le foglie che coltiva vengano ritenute idonee per un sigaro cubano.Tutti gli Habanos sono realizzati Totalmente a Mano, secondo il me­todo cubano, che è stato utilizzato per la prima volta a La Habana più di due secoli fa, e che è stato trasmesso di generazione in generazione mante­nendosi inalterato fino ai giorni nostri. Il titolo Denominazione di Origine Protetta D.O.P. riservata ad una selezio­ne delle più importanti marche, i cui sigari sono prodotti secondo rigoro­si criteri, e con tabacchi provenienti da particolari zone a loro volta protette dalla Denominazione di origine. Da quando vengono pian­tati i semi fino a che gli Habanos vengono mes­si nelle scatole vengono svolte più di 500 operazio­ni manuali, che compren­dono sia fasi di lavorazio­ni agricole che processi all’interno della fabbrica. Ogni sigaro deve superare i più rigorosi processi di controllo di qualità. L’unico strumento che hanno è una tavoletta di le­ gno (tabla), due taglierine (la chaveta ed un piccolo casquillo), una ghigliottina, un vaso di colla natura­ le di origine vegetale totalmente insapore e incolo­re (goma), una forma per il controllo di lunghezza e circonferenza (cepo) – e l’abilità delle loro mani. Ci sono quattro categorie di Torcedor e soltanto alla prima è consentito produrre gli Habanos più grandi, più complicati. Ci vuole del talento naturale per raggiungere il livello più alto di questo mestiere che è rinomato fin dai tempi passati,dove una cosa soltanto è cambiata.La maggior parte dei Torcedo­res ora sono donne (Torcedoras). Come pri­ma cosa la Torcedora distende le due o talvolta tre metà foglie che formano il capote, sistemandole in modo che le venature sul lato inferiore delle foglie siano rivolte verso l’interno quando si sarà formato il sigaro. Poi unisce le foglie del ripieno, piegando e allineando ogni foglia per garantire un passaggi lineare del fumo nell’Habano finito. Tutte le foglie vengono poste con le estremità meno saporite verso quello che sarà il piede (la parte finale acce­sa) del sigaro in modo che il gusto si intensificherà mentre lo si fuma. Le foglie medio tiempo e ligere dal sapore più forte e dalla combustione più lenta sono sempre poste al centro. Ora la Torcedora forma il banche – o “cilindro”- rollando le foglie di tripa con il capote, secondo il diametro preciso richiesto per quel par­ticolare Habano. L’avvolgimento inizia dalla Boquilla – la parte dove si accenderà il sigaro -.La compressione della tripa deve essere uguale in tutti i punti. La testa del banche si taglia con l’aiuto di una ghigliot­tina. La Torcedor