L’Aquila, capitale della Cultura 2026: 14 luoghi da scoprire

2024-07-24 1,989

La città de L’Aquila è stata scelta come capitale della Cultura 2026. Non sorprende, perché custodisce meraviglie e tesori unici. Ecco 14 luoghi e curiosità da scoprire.
1. Incantarsi davanti allo scheletro di Mammut esposto nel Forte Spagnolo
L’eccezionale scheletro di Mammuthus meridionalis è uno dei più grandi e completi scheletri fossili di Mammut di tutta l’Europa. L’esemplare è noto come il “Mammut del Castello”, perché è conservato nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco. Lo scheletro è stato rinvenuto nel 1954 a Madonna della Strada, vicino Scoppito (L’Aquila). Dal 1960 la maestosa fortezza, realizzata all’epoca del dominio spagnolo sulla città dell’Aquila, accoglie l’imponente esemplare.

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[caption id="attachment_2377741" align="aligncenter" width="1024"] Scheletro di Mammut eccezionalmente conservato nel Forte Spagnolo a L'Aquila (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
2. Passeggiare nel Parco del Castello, dove c’è anche l’Auditorium del Parco progettato da Renzo Piano
Il Parco del Castello è lo spazio verde che circonda il Forte Spagnolo, noto come Castello Cinquecentesco, ed è situato al centro della città. Al suo interno c’è anche l’Auditorium del Parco progettato da Renzo Piano. Il progetto era nato da un'idea del direttore d’orchestra Claudio Abbado per dare a L'Aquila uno spazio dove eseguire e ascoltare musica in attesa del ripristino della sala del Forte Spagnolo. L’Auditorium del Parco è interamente in legno ed è temporaneo: è formato da tre volumi di legno a forma di cubo di dimensioni differenti, accostati e collegati tra loro. Il volume centrale, il più grande, contiene una sala da 238 posti e un palco per un'orchestra di 40 musicisti.
3. Camminare tra i resti del Teatro e dell’Anfiteatro Amiternum
A pochi chilometri da L’Aquila, in una campagna aperta e incontaminata, si può trovare uno scorcio sul mondo degli antichi romani: Amiternum. Il sito, con il suo teatro e anfiteatro ben conservati, risalta in modo unico. Entrambi sono di età augustea e di dimensioni notevoli. Il primo, risale al I secolo a.C., poteva ospitare 2000 spettatori nella cavea che si poggia sul colle S. Vittorino. L’anfiteatro, invece, era una struttura di poco successiva al teatro (I sec d.C.) ed è ancora più monumentale, con una capienza di 6000 spettatori.

[caption id="attachment_2377744" align="aligncenter" width="1024"] Resti dell'anfiteatro Amiternum a L'Aquila (Foto di Eleonora Giovinazzo)[/caption]
4. Ammirare la Fontana delle 99 Cannelle
La Fontana delle 99 Cannelle, risalente dal XIII sec, è il monumento più antico della città. Assolutamente scenografica, è costituita da novantatré mascheroni in pietra e sei cannelle singole da cui sgorga l’acqua. Secondo la tradizione, le cannelle di questo monumento a pianta trapezoidale, rappresenterebbero i novantanove castelli che nel XIII secolo parteciparono alla fondazione de L’Aquila.

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5. Visitare la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, celebre per la Porta Santa che viene aperta in occasione della Perdonanza
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. La Basilica, con la sua facciata maestosa, è stata voluta da Pietro del Morrone e fondata nel 1288. È una meraviglia in cui confluiscono diversi stili architettonici, dal gotico al barocco. L’eremita Pietro del Morrone venne eletto pontefice nel 1294, con il nome di Celestino V. Rinunciò alla sua carica solo cinque mesi più tardi, tornando a condurre una vita di solitudine. È a Papa Celestino V che si deve una delle più sentite tradizioni de L’Aquila, la Perdonanza Celestiniana. All’indomani della sua incoronazione Celestino V donò infatti l’indulgenza plenaria da tutti i peccati a tutti coloro che, sinceramente pentiti e confessati, avessero visitato la Basilica di Santa Maria di Collemaggio dal 28 al 29 agosto di ogni anno.
6. Scoprire l’associazione di tombolo: “Il Miracolo Bianco delle Mani” in via Cascina
L’Associazione Il Miracolo Bianco delle Mani è stata fondata dall’86enne Rita Fattore, ex insegnante di lettere con la passione per il tombolo. L’associazione partecipa al progetto di candidatura per il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco e vede il tombolo aquilano come unico rappresentante del merletto abruzzese. La fondatrice vorrebbe che quello che venisse fondato anche un museo del tombolo, per raccontare e tramandare questa antica arte.
7. Visitare il Museo di Arte Contemporanea Maxxi
Il Maxxi L’Aquila, ospitato nelle sale di Palazzo Ardinghelli, è un laboratorio dedicato alla produzione artistica e culturale a...