Cosa vuol dire amare in maniera analogica in un mondo digitale: la clip di "Un oggi alla volta"

2024-07-24 301

È una questione di tempo. E della sua percezione. Alzare lo sguardo da uno smartphone può davvero essere un gesto rivoluzionario? Forse sì. Come racconta la commedia Un oggi alla volta. Opera prima di Nicola Conversa, che scrive e dirige una storia corale con al centro il tema dell'amore. E che arriva al cinema il 25 luglio.
La trama di "Un oggi alla volta"
Marco (Tommaso Cassissa) è un ansioso 19enne prossimo alla maturità, con 3 materie da recuperare, una madre che vive con lo smartphone in mano ed un fratello, Andrea (Francesco Centorame) che sogna di fare il cantante indie. (Come si vede nella clip in esclusiva qui sopra, non un impresa facile per il povero Andrea).

Marco è a-social e vorrebbe amare come si faceva un tempo. Aria (Ginevra Francesconi) si è diplomata l'anno precedente, ha tatuato sul braccio "un oggi alla volta" e vive ogni giorno come se fosse l'ultimo. A seguito di un numero di telefono memorizzato male, Marco e Aria si conoscono ed iniziano a piacersi...

Marco però non sa che Aria vive un oggi alla volta, non perché bellissima e ribelle come vuole dimostrare di essere, ma per colpa di una malattia degenerativa che la fa andare a dormire senza sapere se un domani ci sarà veramente. Un teen love drama divertente e appassionante, che racconta il viaggio incredibile e sorprendente che i protagonisti si troveranno a fare. Il tutto per riuscire in una cosa talmente semplice da essere diventata complicata oggi: innamorarsi.
La paura del tempo che passa
In un mondo dove le storie d’amore nascono e muoiono all’interno di uno smartphone, decidere di imparare ad amare in maniera analogica è un atto forte. Lo dice il regista e sceneggiatore Nicola Conversa della sua prima storia che porta sul grande schermo. «I ragazzi di oggi sono terrorizzati dal tempo. Credono di essere costantemente in ritardo e la pandemia non li ha aiutati, anzi. Ognuno di loro è solo, smarrito in quel tratto di vita dove ti sembra solo di perdere tempo prezioso, dove nessuno sembra capirti e dove vorresti, semplicemente, che tutto andasse altrove. Trovare il modo di invertire il corso, quindi, è la loro piccola battaglia, incapaci di riuscire a vivere un oggi alla volta, con la paura del domani».

«Il mondo degli adolescenti è in costante evoluzione, spesso condizionato dall'uso delle tecnologie e dei social media», prosegue il regista, che ha scritto il film insieme a Giulia Uda. «Al giorno d'oggi, i ragazzi passano sempre più tempo online, cercando di connettersi con gli altri attraverso i socialnetwork, le chat e le app di incontri. Ma questo costante connettersi online, sembra portare a un senso di vuoto e di ansia, in quanto non riesce a restituire la stessa gratificazione che potrebbe offrire un rapporto umano autentico e reale. Ma i ragazzi, forse, non lo sanno. Sembra quasi che si siano arresi all’idea che tutto nasca con un click e possa finire con un click».
Il cast di "Un oggi alla volta"
Il film ha per protagonista Tommaso Cassissa. Meglio noto come Tommy Cassi, youtuber e content creator comico, alla sua prima prova sul grande schermo. Accanto a lui un'altra giovane attrice con già molta esperienza alle spalle, Ginevra Francesconi (Buongiorno, mamma!, Un'estate fa). Nel cast anche Francesco Centorame, Katia Follesa, Marilù Pipitone, Edoardo Pagliai, Federica Pagliaroli, Cesare Bocci ed Elisabetta de Palo.
La location: tra Trento e i laghi del Trentino
La pellicola è stata girata a Trento. «La scelta di girare il nostro film a Trento è stata dettata anche dalla volontà di valorizzare la città, i suoi scorci e i suoi monumenti. Trento è una città incontinua evoluzione, che guarda sempre al futuro senza mai dimenticare la propria storia e le proprie tradizioni», spiega Conversa. «Questo rende la città un perfetto specchio di ciò che vogliamo raccontare: l’essere online rimanendo però ancorati ai valori dell’offline. Il luogo in cui vengono girate le scene intime del nostro film ha un ruolo fondamentale nella creazione dell'atmosfera emotiva. Proprio per questo,abbiamo scelto di girare le due scene madri del film, una d’amore e una digrande sofferenza nei laghi del Trentino. Perché? I laghi sono luoghi di grande bellezza ma anche di grande profondità e intensità emotiva. Sono spazi naturali che possono suscitare sentimenti di serenità e di pace interiore, ma allo stesso tempo anche di struggente malinconia. In questo senso, i laghi rappresentano una metafora perfetta per l'amore e per lasofferenza, che spesso convivono insieme nella stessa persona e nella stessa esperienza».

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