(LaPresse) «Noi vogliamo abrogare totalmente questa legge, perché non è questo quello di cui ha bisogno il nostro Paese». Così il segretario della CGIL Maurizio Landini, a margine dell’evento di lancio della campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Simbolicamente, il sindacato ha inaugurato il primo banchetto all’esterno dell’ospedale San Filippo Neri di Roma. Al momento della firma, piccolo siparietto di Landini, che ha dimenticato in auto il documento ed è dovuto tornare a prenderlo per poter effettivamente firmare. «Abbiamo bisogno che ci siano alcuni diritti garantiti a tutti: a partire dalla sanità pubblica, l’istruzione, all’assistenza, a un lavoro che sia non precario», afferma il sindacalista, secondo cui «l’autonomia differenziata va esattamente nella direzione opposta, di dividere il paese e limitare la libertà delle persone».Pertanto «questa non è una battaglia di difesa, ma è una battaglia per affermare un altro modello sociale, che rimette al centro il lavoro, le persone e la loro libertà».
Landini fissa poi anche l’obiettivo della campagna: «Il nostro obiettivo è ambizioso: portare a votare tra un anno 25 milioni di persone, in un Paese dove ormai il 50% a votare non ci va più. Uno che firma oggi sta dicendo una cosa molto precisa e cioè che vuol tornare lui a contare» e per questo motivo «il referendum ha questo valore, di rimettere al centro la democrazia».