Roma, 17 lug. (askanews) - Covid-19, influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV), polmoniti sono tra le infezioni respiratorie che in Italia continuano a rappresentare la prima causa di mortalità tra le malattie infettive, in modo proporzionalmente crescente all'aumentare dell'età. Correlate poi al fenomeno dell'Antimicrobico resistenza (AMR) che ogni anno è responsabile nel nostro Paese di circa 11.000 morti. Degli strumenti di protezione dei soggetti fragili e degli anziani attraverso le vaccinazioni e di come favorire l'invecchiamento attivo si è parlato nel corso dell'evento "Politiche di immunizzazione dei soggetti adulti e fragili: dalla promozione della buona salute al contrasto dell'AMR", realizzato da The European House-Ambrosetti con il contributo non condizionante di Pfizer."Perché è importante parlare di questo tema, - dichiara ad askanews Rossana Bubbico, Senior Consultant Practice Healthcare di TEHA - che è una vera e propria priorità di sanità pubblica, perché i pazienti anziani e i pazienti fragili sono quelli più esposti alle infezioni e sono anche quelli più vulnerabili che quindi in caso di contrazione di malattie infettive rischiano di subire le complicanze più importanti che molto spesso possono essere anche fatali. Sicuramente occorre investire sulla prevenzione e quindi stili di vita, screening ma soprattutto vaccinazioni. Vaccinazioni che permettono sia di contribuire al miglioramento della salute del singolo individuo ma permettono anche di proteggere tutta la comunità e anche di contribuire alla tenuta del Ssn e alla crescita del sistema socio-economico".I dati dell'ultima campagna anti-Covid-19 riportano un tasso di copertura medio a livello nazionale per gli over 60 del 10,2%, e la campagna di vaccinazione antinfluenzale tra gli over 65, in base alle prime stime, non ha raggiunto il 50%. Tassi di copertura lontani dai target previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale che preoccupano anche in considerazione del crescere della popolazione anziana che oggi rappresenta il 24% degli italiani, percentuale che si stima salirà al 35% nel 2050."Le procedure di immunizzazione sono fondamentali per garantire la buona salute a pazienti fragili e anziani. Non si tratta di un obbligo - dichiara ad askanews Roberta Siliquini, Presidente della SITI - si tratta di un diritto per continuare a godere di buona salute soprattutto nelle persone che soffrono di patologie di base gravi. Bisogna lavorare in sinergia tra tutti per sensibilizzare la popolazione e per garantire loro un'organizzazione dei servizi sia vaccinali che di prevenzione in genere che li possa avvicinare il più possibile col minor dispendio di energie e di fatica possibili".Tra le proposte avanzate durante l'evento per rilanciare le coperture vaccinali nell'adulto e nei fragili, una migliore organizzazione territoriale, maggiori investimenti, campagne di formazione e informazione rivolte agli operatori sanitari e ai cittadini."Per riconquistare la fiducia dei cittadini sulle vaccinazioni - dichiara ad askanews Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della SIMIT - ovviamente bisogna fare informazione e formazione. Formazione partendo dai più giovani, dai bambini che devono capire l'importanza della vaccinazione e fare molta informazione, parlare di quelli che sono i limiti delle vaccinazioni, anche gli effetti collaterali ma far intendere quelli che sono i grandi vantaggi della vaccinazione. Abbiamo i numeri per farlo, possiamo indicare quanti sono i morti in quei Paesi dove non si vaccina. Quindi io credo che dobbiamo in qualche modo far comprendere alle persone come le vaccinazioni ogni anno salvino decine di milioni di persone".