Brindisi, 16 lug. (askanews) - Ecologia e salvaguardia dell'ambiente come focus di un circuito virtuoso che unisce il partenariato fra importanti brand industriali e istituzioni pubbliche, la spinta per una nuova forma di sviluppo, investimenti su energie rinnovabili, rilancio dell'occupazione, risanamento di una parte importante del paesaggio naturale e sua "riconsegna" al cittadino non più solo spettatore passivo del degrado. All'insegna di questo modello di ecosostenibilità totale si è svolta a Brindisi la cerimonia di fine lavori per la messa in sicurezza e la bonifica dell'Area "Micorosa", all'interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Brindisi, organizzata dalla Sogesid S.p.A., società di ingegneria "in house" delle amministrazioni centrali dello Stato, alla presenza delle istituzioni nazionali e locali.Gli interventi di bonifica, del valore di poco più di 52 milioni di euro, hanno riguardato un'area di 84 ettari che, dopo essere stata per lungo tempo luogo di recapito e smaltimento di rifiuti industriali, è stata restituita al territorio di Brindisi e alla comunità locale grazie a un approfondito processo di risanamento ambientale. In particolare, l'obiettivo dei lavori è stato il marginamento fisico dell'area attraverso una barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee e l'impermeabilizzazione di oltre 50 ettari di corpo rifiuti a cui si aggiunge l'emungimento e trattamento delle acque di falda.Il progetto, realizzato da un raggruppamento di imprese facente capo a Semataf S.r.l., rappresenta un esempio efficace di collaborazione pubblico privato che ha visto Sogesid lavorare insieme ad Eni Rewind S.p.A., con l'obiettivo di risanare un sito sensibile del litorale di Brindisi.L'importanza dell'opera è stata sottolineata proprio dall'Ad di Sogesid Errico Stravato: "Oggi festeggiamo un evento importante per la regione Puglia e per l'Italia perché viene restituita un'area industriale che ha avuto una storia complicata a causa di tutto un deposito di materie plastiche in un periodo in cui non c'era controllo e sensibilità e la consapevolezza della loro pericolosità. Materiale che è stato contenuto, trattato e reso inerte, un'opera sinergica fra pubblico e privato, un coordinamento e un risultato armonici con Eni che era proprietaria di una parte di questi ettari, con la collaborazione di tutti gli enti, Comune, Regione, Ministero, autorità che avevano interesse ad esprimere pareri".L'amministratore delegato di ENI Rewind Paolo Grossi ha rimarcato l'importanza di questa economia circolare: "E' stata una sfida molto bella l'aver conciliato la tutela ambientale, lo sviluppo economico e la bonifica di Micorosa, perché tutto questo va visto in una prospettiva a lungo termine, magari anche negli altri 300 ettari di nostra proprietà già idonei, vincoli permettendo, per impianti di energia rinnovabile".Alla cerimonia hanno preso parte anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna e la vicepresidente della Provincia di Brindisi Antonella Vincenti. Proprio Emiliano ha sottolineato la bellezza di quello che ha chiamato "metodo", ovvero la collaborazione piena fra soggetti pubblici e privati, auspicando di poterlo esportare per la risoluzione di casi analoghi. Commoventi alcuni ricordi di bambino del ministro Pichetto Fratin che ha posto l'attenzione proprio sul non cedere mai alla "vergogna" di torrenti mari e spiagge che mutano aspetto in base alla tossicità degli scarichi di cui vengono considerati ingiustamente collettori.