Roma, 10 lug. (askanews) - "Il nuovo codice degli appalti presenta alcune criticità che domani pubblicheremo sulla stampa con un appello al ministro Salvini, affinché ascolti le nostre istanze e intervenga. Innanzitutto vorremmo estendere il periodo di riferimento per la dimostrazione dei requisiti di partecipazione alle gare portando quello di fatturato e curriculum rispettivamente da 3 a 5 anni e da 5 a 10 anni. E poi vietare gli accordi quadro per i servizi intellettuali perché alzano troppo la soglia di accesso alle gare, escludendo i liberi professionisti e le loro strutture aggregate di piccola e media dimensione". Lo ha detto questa mattina Andrea De Maio, presidente di Fondazione Inarcassa, intervenuto a Largo Chigi, il format di The Watcher Post. "Infine c'è il tema dell'equo compenso - ha concluso - nonostante la politica all'unanimità abbia deciso di applicare la legge su equo compenso ci sono detrattori che non capiscono l'importanza del lavoro dei professionisti. Il giusto pagamento del professionista è garanzia di un progetto di qualità, a beneficio della sicurezza e della durabilità delle opere, quindi non è un costo, ma un investimento sul futuro".