Roma, 26 giu. (askanews) - È un personaggio che ha animato il jet set internazionale, creatrice del celebre "wrap dress", icona di stile, ma Diane Von Furstenberg è stata anche una pioniera, una donna che si è affermata in un modo maschile, libera, fuori dagli schemi, una femminista che non ha mai rinunciato alla propria femminilità. È questo il ritratto che emerge nel documentario "Diane von Furstenberg: Woman in Charge", su Disney+ in Italia dal 25 giugno. E' nata in Belgio alla fine della guerra, figlia di una donna che era miracolosamente sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz. La forza di quella donna, la sua spinta, il suo coraggio sono stati gli elementi di cui Diane si è nutrita e che l'hanno portata a gettarsi nella vita con audacia e determinazione. Il documentario inizia con lei oggi, che si trucca nel bagno della sua casa di New York e mostra con orgoglio le rughe di una vita vissuta intensamente: dagli studi in Svizzera al lavoro a Como come apprendista tessile, anni in cui incontra il principe Egon von Furstenberg, figlio di Clara Agnelli, che sposerà nonostante l'ostilità della famiglia di lui. Quando negli anni Settanta si trasferiscono a New York sono al centro della vita folle, creativa, senza regole della città. Hanno due figli, nonostante lui continui sempre ad avere relazioni omosessuali.Ed è nel 1970 che Diane investì 30.000 dollari disegnando una linea di abbigliamento femminile che conquisterà milioni di americane e che diventerà il simbolo di una nuova liberazione. La sua è stata una vita fatta di grandi successi, grandi cadute, amori liberi e un coraggio immenso, anche nell'affrontare una malattia. Una vita condotta a 100 all'ora, con qualche rimorso, ma senza mai rinunciare al ruolo di "woman in charge", come ama definirsi lei.