(LaPresse) Sabato 8 e domenica 9 giugno si terranno le votazioni per le elezioni europee. I Comuni sono ancora in cerca di scrutatori dell'ultimo minuto: a Milano ne mancano 300, mentre a Bergamo è stato lanciato un appello per candidarsi. Appello anche da parte del Viminale, che invita i sindaci a raccogliere “‘la preventiva disponibilità dei propri elettori, sebbene non iscritti nell’Albo degli scrutatori, a essere inseriti in un apposito elenco aggiuntivo". L'Italia è il fanalino di coda per i pagamenti ai componenti dei seggi delle elezioni europee. La paga è in media poco più di 3,50 euro l'ora, con i lavori che, tra operazioni preliminari prima dell'apertura e scrutinio, dureranno circa 30 ore tra sabato e domenica (qui raccontiamo quanto guadagnano scrutatori e presidenti di seggio per le elezioni dell'8 e 9 giugno). La circolare del ministero dell'Interno indica un compenso di 138 euro per i presidenti di seggio e di 110,40 euro per i segretari e gli scrutatori. Ancora più bassa per i seggi speciali: i presidenti guadagneranno 82,80 euro mentre gli scrutatori 56,35 euro. Sul podio dei compensi elettorali Bruxelles dove si va da un massimo di 250 euro di gettone di presenza per i presidenti fino a un minimo di 25 per i collaboratori degli uffici di conteggio. Vicino all'Italia solo la Spagna, dove i membri del tavolo elettorale prendono una diaria di 70 euro al giorno, quindi un totale di 140 euro. Mentre in Germania per il loro lavoro gli operatori elettorali ricevono un'indennità di ristoro che va tra 25 e i 35 euro al giorno, mentre i funzionari elettorali ricevono un compenso di 50 euro al giorno. Tuttavia il governo federale può decidere di aumentare la diaria.