"Sognare è la cosa più importante nella vita e nello sport". E se quello che sta vivendo Jasmine Paolini non è un sogno, allora è arrivato il momento di ridiscutere ciò che possa essere definito in tal modo.
La tennista toscana, 28 anni, ha raggiunto il traguardo per cui si allena da sempre: la finale del Roland Garros a Parigi, uno dei quattro tornei del Grande Slam. Con il suo metro e sessantatré di pura grinta, Jasmine ha dimostrato che la grandezza non si misura in centimetri ma in cuore e determinazione. La semifinale, disputata sul leggendario campo Philippe Chatrier, ha visto la nostra tennista superare la talentuosa diciassettenne Mirra Andreeva con un netto 6-3, 6-1.
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Non solo Sinner, dunque. Il tennis a Parigi si tinge d'azzurro. Da lunedì, Jasmine sarà ufficialmente la numero 7 del mondo, entrando nel prestigioso gruppo delle finaliste Slam italiane, unendosi a leggende come Sara Errani, Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. Quest'ultima, proprio 14 anni fa, aveva conquistato il titolo al Roland Garros, diventando la prima italiana a sollevare il trofeo sulla terra rossa della capitale francese. Ora, la stessa gloria vorrebbe assaporarla lei, che sabato affronterà in una sfida titanica e proibitiva Iga Swiatek, numero 1 al mondo.
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Il match contro Andreeva è stato intenso fin dai primi scambi. Entrambe le giocatrici erano tese, ma l'esperienza di Jasmine ha avuto la meglio. Dopo aver strappato il servizio alla russa nel quarto game, Paolini ha consolidato il suo vantaggio, chiudendo il primo set 6-3 in 41 minuti. Nel secondo set, la tensione ha giocato un brutto scherzo alla giovane Andreeva, che ha commesso numerosi errori. Jasmine ha approfittato della situazione, assicurandosi un doppio break e chiudendo il set decisivo con un netto 6-1. Sabato 8 giugno, alle 15, sarà finale. E Jasmine potrà continuare a sognare.
