Nella sua rubrica «Palomar», Antonio Polito commenta il dibattito della campagna elettorale per le prossime europee: «Non è vero che non si è parlato di Europa – spiega -, sono venute fuori le idee che dividono la maggioranza dall’opposizione». Nel fronte anti-europeista si distinguono la Lega e i Cinque stelle: «Salvini ha reso manifesta la sua inimicizia verso ogni forma di sovranità europea, i pentastellati invece insistono da tempo sullo stop all’invio delle armi in Ucraina». Tra i due schieramenti c’è Fratelli d’Italia: «Partito tradizionalmente euroscettico – nota Polito -, ma obbligato oggi a stare attaccato a Bruxelles perché al governo». Il Pd deve resistere alle sirene delle candidature di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, «che strizzano invece l'occhio alla all'elettorato dei Cinque Stelle». Tra i partiti più euro-entusiasti, da un lato Forza Italia e dall'altro Renzi, Bonino e Calenda. «Secondo molti commentatori – continua Polito -, in realtà i due partiti più in sofferenza alle urne potrebbero essere i più anti-europeisti: da un lato la Lega che si batte per evitare il sorpasso di Tajani, dall’altro i cinque Stelle, che potrebbero pagare la prevista astensione al Sud». «Insomma, dal risultato di queste due sfide sarà in realtà abbastanza facile lunedì capire se il progetto politico dell'Unione europea sarà uscito battuto o vincente dalle urne italiane», conclude.