Roma, 23 mag. (askanews) - Crescita economica, innovazione e competitività. Sono tre dei principali asset su cui il nuovo ciclo politico europeo che uscirà dalle prossime elezioni dovrà focalizzarsi. In questo scenario, l'intelligenza artificiale si distingue come una tecnologia con un grande potenziale in grado di rispondere a queste esigenze e rafforzare la posizione dell'UE sulla scena globale. Tuttavia, per sfruttare al massimo questo potenziale, è essenziale adottare un quadro normativo armonizzato e un approccio aperto verso l'IA.Con l'obiettivo di promuovere un dialogo su questo tema, Meta ha organizzato, in collaborazione con ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e il Centro Studi Americani, l'evento "Il mondo dell'Intelligenza Artificiale e la sfida Europea", momento di approfondimento e dibattito con le istituzioni e la società civile. Con una domanda di fondo: quale è il potenziale impatto dell'IA per l'Europa e come può l'Europa assicurarsi un ruolo da protagonista nella corsa globale allo sviluppo dell'IA?Marcus Reinisch, VP Public Policy Meta Europe:"L'IA è una delle tecnologie più rivoluzionarie che abbiamo mai visto, che ha un impatto su di noi individualmente, come cittadini europei e su quello che facciamo in numerosi settori, ad esempio nel campo della scienza. Ma ha anche un impatto macroeconomico perché ogni passo avanti nella produttività e nella tecnologia crea nuove spinte alla produttività. E questo è un grande problema per l'Europa che è in ritardo rispetto a Paesi come gli Stati Uniti e la Cina sul fronte della produttività. Per l'Europa è quindi fondamentale abbracciare questa nuova tecnologia sfruttandola al meglio per il benessere dei suoi cittadini, per la produttività, ma anche per la sua sovranità.È davvero un elemento chiave e questo richiede che l'Europa si apra all'IA e pensi davvero ai contributi chiave che possano dare i suoi talenti, perché questo porterà davvero l'Europa a uno stadio successivo, rendendola una regione forte, in grado di competere con le altre nazioni del mondo".Secondo Meta dunque, nessuna tecnologia attuale possiede un potenziale maggiore dell'Intelligenza Artificiale per migliorare la competitività dell'Unione Europea nel contesto globale e molti sviluppatori e ricercatori in Europa stanno già utilizzando i modelli di intelligenza artificiale open source di Meta per innovare e sviluppare nuove applicazioni. Questo utilizzo dimostra l'importanza di un ecosistema normativo europeo forte, in grado di creare un terreno fertile per l'innovazione. L'Agenzia per l'Italia Digitale ha un ruolo di primo piano nel definire le strategie di innovazione nazionale. Interessante dunque capire quali siano le prospettive rispetto all'IA per favorire la competitività.Mario Nobile, Direttore Generale Agenzia per l'Italia Digitale:"Il ruolo è quello di concentrarci sulle applicazioni, ci sono parecchie possibilità di costruire applicazioni utili per i cittadini, pensiamo alla sanità, pensiamo alla manifattura. Quindi non soltanto pubblica amministrazione ma anche imprese. L'Italia come l'Europa vuole giocare un ruolo importante esattamente nella preparazione di strumenti che abbiano un impatto nei confronti dei cittadini e delle imprese".Ci sono poi gli aspetti normativi. Lo sviluppo tecnologico naturalmente non può prescindere dalla sicurezza, tema affrontato dal Governo italiano rispetto all'IA anche nei colloqui internazionali durante il G7. Come Agid, l'Agenzia nazionale per la Cybersicurezza è stata inserita nella proposta di legge del Consiglio dei Ministri, come una delle due autorità nazionali per l'intelligenza artificiale proprio con il compito di garantire l'applicazione e l'attuazione della normativa nazionale e dell'Unione europea in materia di AI.Bruno Frattasi, Direttore Generale Agenzia Cybersicurezza Nazionale:"Ci stiamo confrontando con questo tema portando avanti in particolare un progetto che integra l'IA ad un sistema di computazione quantistica che tende a sfruttare la quantità di dati che ormai riceviamo da vari soggetti ed entità pubbliche e private per elaborare una capacità predittiva della minaccia e per arrivare ad affinare la nostra conoscenza della minaccia cyber. Questo sviluppo ci restituisce tutta la capacità di rappresentare l'IA per quella famosa opportunità che viene evocata quando si parla di questa nuova frontiera del sapere umano combattuta tra i due poli, rischi e opportunità. Noi cerchiamo di vedere e valorizzare l'opportunità nella piena consapevolezza dei rischi".