Roma, 23 mag. (askanews) - L'83,4% degli italiani considera la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme importante per il proprio benessere, il 90,9% li ritiene fondamentali per la qualità della vita collettiva e per il 93,7% questi luoghi rendono più vivibile un territorio, che sia un quartiere di una città, un centro storico o un comune minore. Tuttavia, a causa dell'inflazione 14 milioni di italiani nel corso dell'anno hanno rinunciato al fuori casa. Sono i dati emersi dal Terzo Rapporto Italgrob-Censis dal titolo "Il fuori casa rende l'Italia migliore" presentato al Senato e realizzato dalla Federazione Italiana Distributori Ho.Re.Ca. (Italgrob) e Censis.Lo studio evidenzia l'importanza della convivialità, e non penalizzare la filiera del fuori casa è una buona scelta per l'economia. "Il dato forte e chiaro che esce che è un elemento tipico dell'italianità e il discorso che non si vuole rinunciare ad uscire fuori casa. È un boost per il benessere soggettivo, fa stare bene, crea convivialità, crea esperienza e gli italiani non vogliono rinunciare a questo. Ovviamente rimane un problema legato alla spirale inflattiva che dal 2022 ha fortemente compromesso il potere di acquisto di tutti gli italiani e quindi sono costretti a fare del saving, cioè iniziare a spostare scelte in maniera diversa", sottolinea Antonio Portaccio, Presidente Italgrob.Secondo il Rapporto, 1 italiano su 6 è convinto che in Italia l'inflazione galoppi oltre il 20%, mentre per il 55,8% è destinata ad aumentare nei prossimi mesi. È essenziale dunque che all'impegno degli attori della filiera, a cominciare dalla Distribuzione Horeca, siano affiancati interventi di supporto alla domanda dei consumatori e alle imprese."Io credo che questo rapporto - dice Paola De Micheli, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati - fotografi una realtà consolidata che si è rafforzata dopo l'esperienza del Covid; credo che le persone vivano l'esperienza del fuoricasa in particolar modo la ristorazione come un momento di socialità particolarmente positiva. Credo che dobbiamo aiutare ad agevolare questo sistema che è sostanzialmente caratterizzato da piccole e medie imprese attraverso la facilitazione della logistica distributiva nei centri città con anche ovviamente strumenti di transizione ambientale. Abbiamo bisogno di definire un quadro normativo chiaro su tutta la questione dei dehor". "Abbiamo la necessità di trovare uno strumento che sia non solo strumenti regionali e territoriali ma uno strumento nazionale per ammodernare i sistemi dell'erogazione dei servizi fuori casa in particolar modo della ristorazione e dei bar e secondo me proprio per il tipo di servizio è necessario un lavoro importante su tutta il fronte del credito", conclude De Micheli.