Legge Equo Compenso, il bilancio ad un anno dall'approvazione

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Roma, 23 mag. (askanews) - Si è svolto presso Palazzo Ferrajoli a Roma l'evento promosso da Fondazione Inarcassa sull'Equo Compenso. Un momento di dibattito che ha coinvolto i presenti sui temi posti al centro dalla legge n. 49, approvata nell'aprile del 2023 ed entrata in vigore nel mese di maggio dello stesso anno. A distanza di 12 mesi dall'approvazione, si è discusso sulle criticità sorte, sulle possibili prospettive e sulle future applicazioni della legge.Andrea De Maio, Presidente Fondazione Inarcassa, ha dichiarato: "Noi abbiamo lavorato a fondo per arrivare alla legge sull'equo compenso. Sicuramente, a distanza di un anno riscontriamo l'applicazione della legge da parte della PA, ma non sempre coerentemente con i dettami della norma. I lavoratori hanno diritto ad un compenso equo, lo stesso dovrebbe valere anche per i liberi professionisti. Lotteremo affinché si rafforzi ulteriormente il principio dell'equo compenso". All'evento promosso da Fondazione Inarcassa hanno partecipato Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia, Tullio Patassini, Consigliere Economico di Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, ed alcuni rappresentanti dei Consigli Nazionali e delle sigle Associative e Sindacali delle Categorie Professionali, facendo emergere quanto la collaborazione tra le varie categorie possa rappresentare una risorsa importante per migliorare i margini di applicabilità della legge sull'equo compenso.Francesco Greco, Presidente del Consiglio Nazionale Forense, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "È necessario ancora riflettere per allargare la platea a cui si rivolge le legge sull'equo compenso. Noi svolgiamo un ruolo di intermediazione tra i cittadini ed il Paese con le sue istituzioni. Nell'interesse della nostra società, è importante che le varie categorie professionali si incontrino per collaborare ed affrontare i temi comuni". L'introduzione nel nostro ordinamento del principio dell'equo compenso ha sancito, in particolare, una svolta per i rapporti contrattuali dei liberi professionisti con Pubblica Amministrazione, banche, imprese assicurative e grandi aziende, tutelando in particolare il diritto ad un giusto ed equo compenso.