Roma, 8 mag. (askanews) - "Con la Carta di Venaria siamo riusciti a consolidare tutte le iniziative che avevamo proposto in una fase iniziale del negoziato, con particolare riferimento a quelle sull'economia circolare, sull'uso efficiente delle risorse, focalizzando l'attenzione sul tessile e la produzione sostenibile dell'abbigliamento anche in un'ottica di contrasto del fast fashion". Lo ha detto oggi Laura D'Aprile, Capo Dipartimento dello Sviluppo Sostenibile del Ministero dell'Ambiente nel corso di Largo Chigi, il format di The Watcher Post. "Oltre agli impegni già presi in Giappone, nel G7 di Sapporo - ha continuato - ne abbiamo introdotto uno ulteriore sulla riduzione della produzione di polimeri primari delle plastiche. E questo è un elemento importantissimo rispetto al raggiungimento degli obiettivi di porre fine all'inquinamento delle plastiche, soprattutto negli ambienti marini". E sul regolamento imballaggi: "Non è facile regolamentare un settore come quello dell'economia circolare, che ha una tecnologia in velocissima evoluzione: occorre tenere conto delle differenze di applicazione degli Stati membri, per non rischiare di bloccare il sistema. Basti pensare al settore delle bioplastiche: una specificità industriale nazionale rischiava di essere cancellata perché in altri paesi le bioplastiche semplicemente non vengono prodotte. Il nostro approccio sarà sempre quello tecnico e tecnologico: per cercare di bilanciare la regolamentazione comunitaria e nazionale con lo sviluppo tecnologico velocissimo di un settore che non può essere precluso", ha concluso.