Roma, 29 apr. (askanews) - "Temo che vediate traccia di qualcosa (della mia malattia), questo tubicino che mi corre sul viso è legato a un respiratore automatico che mi permette di respirare in modo forzato ma mi permette di essere qui. Io mi son preso un mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell'aria. Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell'aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto. Ha un tempo di conservazione lunghissima, può restare in attesa fino a 30 anni e quando si manifesta, ahimè, in genere è troppo tardi": così il giornalista e conduttore televisivo Franco Di Mare, intervistato a Che tempo che fa sul Nove da Fabio Fazio domenica 28 aprile."Con questo non finiscono le speranze, le speranze ci sono ancora, la ricerca va avanti. Non bisogna buttarsi giù, lo dico agli ammalati di questo stesso tumore che ho io, che si può andare avanti con ragionevoli speranze che ci sia una soluzione e che non sia così lontana", ha aggiunto.