Nel saggio La porta segreta (Terre di mezzo Editore), Mac Barnett spiega perché un libro per i giovani possa essere prezioso anche per gli adulti. I libri per ragazzi lavorano su meccanismi emotivi e ci aiutano a guardare il mondo con quattro occhi: i nostri e quelli del bambino che è in noi. Ci aiutano a imparare dai bambini e dai ragazzi, rimodulando la nostra capacità di visione del mondo. È cosa certa che uno dei mezzi più potenti che esistano per cambiare la prospettiva sulle cose e allargare lo sguardo sull’altro siano le buone storie.
[idarticle id="2317525" title="Perché dovremmo leggere libri per ragazzi"]
La letteratura per bambini e ragazzi mette a disposizione storie che creano un terreno fertile e di connessione tra i due mondi: adulto e infantile. Da adulti si dimenticano molte cose che sanno i bambini, non solo su com’è essere bambini, ma anche sul mondo che tutti condividiamo. Un libro per ragazzi, quindi, può insegnarci a vedere meglio il loro (e il nostro) mondo e a scalfire un po’ quei muri di incomunicabilità che spesso si creano tra genitori e figli, non permettendoci di riconoscere il disagio e le difficoltà che celano.
[caption id="attachment_2322449" align="aligncenter" width="1024"] (Getty Images)[/caption]
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Allo stesso tempo, leggere una buona storia serve a riconoscere anche le fragilità di noi adulti, perché la letteratura per ragazzi lavora su meccanismi emotivi, non intellettuali e culturali come fa quella per adulti. Quindi permette di fare pratica emotiva, aiutandoci a riconoscere l’altro e a non centrare il mondo su noi stessi. In pratica, la letteratura per ragazzi è un toccasana per le relazioni personali a tutte le età.