Roma, 20 apr. (askanews) - Dopo gli scioperi di novembre e dicembre scorsi contro la manovra economica e quello dell'11 aprile per sollecitare misure più incisive per arginare le morti sul lavoro, oggi Cgil e Uil hanno sfilato in corteo, a Roma, su salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.La manifestazione nazionale, il cui slogan è "Adesso basta!", si è conclusa in piazzale Ostiense con i comizi dei leader delle due organizzazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Non si allenta, dunque, la pressione dei due sindacati sul Governo Meloni. Una mobilitazione che, hanno annunciato lunedì scorso in conferenza stampa i due segretari generali, non si arresterà e che, anzi, proseguirà nelle prossime settimane fino al raggiungimento degli obiettivi.Ancora una volta la Cisl non c'era. La confederazione guidata da Luigi Sbarra ha da tempo scelto un'altra strategia: restare inchiodata ai tavoli di confronto; proseguire la mobilitazione con le proprie modalità nei luoghi di lavoro e nei territori; proporre un patto tra istituzioni, politica e parti sociali; valorizzare l'accoglimento da parte di Palazzo Chigi di alcune delle proposte contenute nelle piattaforme unitarie, continuando allo stesso tempo a incalzare il Governo. Secondo Cgil e Uil, invece, le scelte dell'esecutivo non vanno nella direzione delle richieste unitarie. Pertanto, la protesta non si fermerà.