Milano, 19 apr. (askanews) - "L'obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation".Con queste parole il ministro degli Esteri, Antonio Tajani si è rivolto alla stampa nella conferenza conclusiva dei lavori del G7 Esteri che si è svolto a Capri.Il titolare della Farnesina ha spiegato che, alla luce dell'attacco israeliano contro l'Iran - nel quale non sono rimasti coinvolti nostri connazionali - è stato cambiato in corsa l'ordine del giorno dei lavori per prendere una decisione chiara e immediata sulla questione Medio Oriente.Tajani ha precisato che dal summit dei ministri degli Esteri dei 7 Grandi, aperto anche al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e al ministro degli Esteri della Mauritania, Mohamed Salem Ould Merzoug, in quanto presidente di turno dell'Unione Africana, sono usciti due documenti: uno dedicato proprio all'Ucraina e l'altro al conflitto tra Israele e Hamas, con particolare attenzione all'allargamento del conflitto, condannando l'attacco israeliano all'Iran contro cui, d'altro canto, si dicono pronti a imporre sanzioni."Continuiamo a ribadire - ha sottolineato Tajani - che il nostro obiettivo è quello di avere due Stati per due popoli. Chiediamo all'Iran di cessare il rapporto con Hamas ed Hezbollah e non si esclude la possibilità di adottare sanzioni e altre misure in risposta a quello che è accaduto ma anche a quello che potrebbe accadere, con azioni destabilizzanti".Sulla questione Ucraina, invece, il vicepremier ha sottolineato che si sta valutando anche l'ipotesi di utilizzare, in favore di Kiev i beni sequestrati a Mosca ma non solo..."Faremo tutto il possibile - ha precisato - per aiutare l'Ucraina anche dal punto di vista della protezione aerea. Vedremo cosa si può fare, ma faremo tutto il possibile".Il G7 Esteri di Capri, tra le altre cose, ha affrontato anche il delicato tema dei migranti. Il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, nel ringraziare l'Italia per la leadership e nel ribadire l'estraneità degli Stati Uniti all'attacco israeliano contro l'Iran, ha sottolineato la massima coesione dei delegati su tutti i temi trattati.