"Probabilmente dovremo fare i conti con una nuova infezione virale, scaturita dal mondo animale. I virus si propagano molto rapidamente e, se non conosciuti prima dall'uomo, richiedono la messa a punto di nuovi vaccini e farmaci. Ma prevedere i tempi di una prossima pandemia non è possibile", dice Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie Infettive dell'Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT). "Averne consapevolezza è utile per mettere in atto misure di contrasto, in termini di prevenzione e terapeutici", aggiunge .di Cinzia Lucchelli