Roma, 25 mar. (askanews) - Il consulente Michael Woditschka è stato uno degli 11.000 gay che, fino a due decenni fa, venivano perseguiti in Austria. Mentre il Paese ha depenalizzato l'omosessualità nel 1971, alcuni provvedimenti discriminatori nei loro confronti sono rimasti in vigore fino ai primi anni duemila.Da febbraio 2024, coloro che sono stati perseguiti come Woditschka - che in passato è stato convocato dalla polizia per la sua relazione, quando aveva 19 anni, con un ragazzo di 16-17 anni - hanno ora diritto a un risarcimento. Il 44enne ha spiegato che accetterà il denaro offerto dallo Stato austriaco, che si è ufficialmente scusato per averlo condannato nel 1999 per "fornicazione omosessuale con minorenne", ma i "3.000 euro di risarcimento non sistemeranno l'umiliazione subita". Fino al 2002 inoltre, l'età per avere rapporti consensuali tra uomini era 18 anni, in confronto ai 14 per gli eterosessuali."Una scusa simbolica forse, ma è una scusa materiale. Ciò che è stato più importante per me sono state le scuse della ministra della Giustizia", ha raccontato Michael, augurandosi che l'intero governo si faccia avanti per scusarsi di fronte a questa discriminazione, aggiungendo che la Corte europea di Giustizia ha già sentenziato che "3.000 euro sono troppo pochi".Andreas Brunner, 62enne esperto di storia LGBTQ e co-direttore dell'Archivio Queer QWIEN:"Molti si vergognano anche per il fatto di essere stati condannati, perché per lungo tempo sono stati trattati come autori di reati sessuali con precedenti penali", ha spiegato."La maggior parte delle volte prima del processo venivamo tenuti in custodia cautelare, anche se poi veniva emessa una pena sospesa. In altre parole, il tuo datore di lavoro, la tua famiglia, il tuo circolo ristretto: all'improvviso tutti sapevano e tu venivi stigmatizzato come un molestatore, con conseguenze sociali drammatiche".È stata la Corte europea dei diritti umani nel 2002 a obbligare il governo austriaco a mettere fine a queste discriminazioni. Da allora l'Alta corte austriaca si è pronunciata su molti casi di discriminazione contro omosessuali e altre minoranze di genere. Nel 2019 nel Paese sono stati approvati i matrimoni tra coppie dello stesso sesso, a cui è stato concesso anche il diritto di adottare.