Milano, 21 mar. (askanews) - La Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di MSF, ha ricevuto ordine di fermo amministrativo di 20 giorni da parte delle autorità italiane per il presunto mancato rispetto delle istruzioni della Guardia costiera libica durante l'operazione di soccorso di sabato e perché avrebbe messo in pericolo la vita delle persone soccorse.Il fermo amministrativo riguarda il secondo soccorso dell'ultima rotazione di Geo Barents, quello avvenuto il 16 marzo in cui siamo stati ostacolati e attaccati dalla Guardia Costiera libica, spiega Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi di Medici Senza Frontiere "La Geo Barents è stata sottoposta a fermo amministrativo, è la ventesima volta che la nave di una ONG viene fermata. L'accusa è di aver impedito lo scorso 16 marzo il soccorso della Guardia Costiera libica che in realtà ha effettuato manovre che hanno messo in pericolo la vita delle persone.Un episodio che avevamo denunciato con le immagini messe a disposizione da Sea Bird 2 e le nostre riprese dal ponte.Mentre soccorrevamo 146 persone, un pattugliatore della Guardia Costiera Libica donato dall'Italia 1 anno fa, ha bloccato le operazioni di soccorso mettendo in pericolo le persone sul barchino e minacciando il personale MSF.La Guardia Costiera Libica, finanziata dall'Italia e dalla UE, mette in pericolo la vita delle persone in mare e cerca di fermare le operazioni di salvataggio della società civile.Vediamo un accanimento contro le ONG. Si vuole fermare chi al contrario degli stati costieri cerca di garantire la vita delle persone in mare e cerca di garantire missioni di ricerca e soccorso, tra l'altro testimoniando la costante e deliberata violazione del diritto internazionale e di quegli stessi trattai che anche l'Italia ha firmato".