Dalla Winter School 2024 a Napoli il futuro della Sanità italiana

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Napoli, 14 mar. (askanews) - Parte da Napoli la Winter School 2024 targata Motore Sanità dal titolo "La risposta del Sud. Ricerca, innovazione, programmazione, sostenibilità", temi che risultano fondamentali per il Servizio Sanitario Nazionale. L'evento promosso in media partnership con Mondosanità, Eurocomunicazione e Askanews e con il contributo di Mundipharma, Boehringer Ingelheim, Chiesi global rare diseases, Johnson & Johnson, Daiichi-Sankyo, Abbott, Amicus Therapeutics e Incyte. Per Antonio Postiglione, Direttore generale per la tutela della salute della Regione Campania: "Oggi la sfida che ci dobbiamo porre è proprio quella di valutare e mettere in campo le azioni che consentono di sopperire alle carenze con l'utilizzazione dei progressi tecnologici, oggi parlare di HTA, di intelligenza artificiale, di terapie digitali, significa aprirsi ad un mondo nuovo, uscire fuori dagli schemi e superare le difficoltà quelle ordinarie". Dalla due giorni, alla quale hanno partecipato anche esponenti politici delle regioni del Sud, è emersa l'importanza delle sfide dell'innovazione e della sostenibilità che passano anche dalla trasformazione della sanità italiana alla luce delle sfide demografiche."La prima cosa bisogna un attimo cambiare i paradigmi, spiega Ernesto Esposito, Subcommissario per l'attuazione del piano di rientro della Regione Calabria - bisogna un attimo capire che stiamo in una fase completamente diversa, bisogna capire che c'è una trasformazione in atto che non è soltanto nelle tecnologie o nei modelli organizzativi ma è una trasformazione culturale che riguarda non soltanto gli operatori sanitari ma anche l'impatto che avrà sull'utenza e con i cittadini".La sanità, che ha dovuto fare i conti con la pandemia che ha cambiato inevitabilmente l'approccio sanitario ora si affaccia in una nuova stagione nella quale sarà importante investire, innanzitutto, i fondi del Pnrr. Luca Coletto, assessore Sanità e welfare, Regione Umbria spiega che: "Queste risorse non sono soldi da spendere ma sono soldi di investire. Sono da investire nel senso che serve innovazione, ma a fianco dell'innovazione serve anche la programmazione. Inutile che noi mettiamo dei nuovi device, ad esempio su ospedaletti di periferia. Questi nuovi device vanno sfruttati, vanno fatti lavorare il più possibile, non dico H24, ma quasi, in maniera tale da far rendere quelli che sono gli investimenti fatti, lo ricordo sempre, con i soldi dei contribuenti".