La Bhagavad Gita - Capitolo 1 - Sul campo di battaglia di Kurukshetra.
Breve riassunto e concetti chiave.
Il primo capitolo della Bhagavad Gita si apre con una scena di grande tensione, avvenuta tradizionalmente intorno al tremila avanti cristo, sul sacro campo di battaglia di Kurukshetra, dove due rami della dinastia Kuru, i Pandava e i Kaurava, stavano per dare inizio alla grande guerra per il controllo del regno ancestrale di Hastinapura, guerra che deciderà il Dharma dell'umanità. I Pandava erano i legittimi eredi del trono, ma i Kaurava, guidati da Duryodhana e a essi cugini, li avevano usurpati. Tale situazione è il contesto in cui Krishna, auriga e stratega militare di Arjuna per i Pandava, rivela la sua natura divina e spiega i principi religiosi come il karma, il dharma e moksha, la liberazione.
Il suono delle conchiglie.
Sanjaya descrive la disposizione degli eserciti. Duryodhana è preoccupato della forza dell'esercito pandava, e si rivolge al suo maestro Bhisma, un valoroso guerriero e un saggio consigliere per assicurarsi che l'esercito dei Kaurava sia ben preparato. Dall'altra sponda, Krishna acconsente alla richiesta di Arjuna di guidare il suo carro tra gli eserciti per osservare gli schieramenti.
I due eserciti si sfidano soffiando nelle loro conchiglie. Il suono è assordante e provoca un'atmosfera di grande agitazione.
Il turbamento di Arjuna.
Arjuna, semidio e capo dei Pandava, è un abile arciere e un valoroso guerriero. Tuttavia, quando vede i suoi parenti schierati contro di lui, è preso da una grande compassione. Sopraffato dal sentimentalismo, esprime a Krishna i suoi dubbi sulla moralità della guerra contro membri della stessa famiglia.
La scena si conclude con Arjuna che, travolto dall'angoscia, getta a terra arco e frecce, rifiutandosi di combattere.
Questa situazione porterà Krishna a pronunciare la Bhagavad Gita per esortare Arjuna a compiere il suo dovere di guerriero con distacco, dando luogo al dibattito filosofico che si svolgerà nel resto del testo, rivelando la sua divinità, e i principi religiosi e trascendentali che conducono l'uomo a Dio.
