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“Dove hanno tremato le placche”
Ideazione e performance Valerie Tameu
A cura di Johanne Affricot con Spazio Griot
Musiche Afrorack, Authentically Plastic, Sun Ra
Consulenza Drammaturgica Ilenia Caleo
In conversazione con Cherish Menzo per la parte laboratoriale
Co-produzione Polo del 900 e Spazio Griot
Produzione esecutiva Codeduomo
“Dove hanno tremato le placche” si presenta come un presagio sfumato che nasce dalla relazione tra il corpo e l’archivio. I pezzi di un archivio imperfetto galleggiano sulla superficie del ricordo e le immagini si concedono allo sguardo del corpo che le contempla. La relazione tra l’artista e quello che è rimasto si rivela nella danza; è un rituale intimo, non eloquente, che ci pone di fronte all’intimità del confronto e al bisogno del riconoscersi altrove, in un altro tempo e in un altro spazio. Quella che viene agita è la testimonianza di un incontro, un susseguirsi di tentativi di comprensione, elaborazione e rimescolamento delle tracce del passato. “Dove hanno tremato le placche” è anche un gioco di infanzia in cui ci si sintonizza con un tempo ciclico, dove memoria e presagio si confondono nell’immaginazione; un limbo ironico abitato da presenze bizzarre, oggetti reduci della Storia, azioni e parole in cerca di meraviglia.
Segue la talk “Storie senza archivi e memorie postcoloniali”
Con Valerie Tameu, coreografa, danzatrice e performer
Prof. Iain Chambers, antropologo e sociologo britannico, docente di Studi culturali e media e Studi culturali e postcoloniali del Mediterraneo all’Università Orientale di Napoli
Prof. Benoit Challand, professore associato di Sociologia presso la New School for Social Research, New York
Modera Liliana Ellena, storica e ricercatrice indipendente
Muovendo dalla ricerca artistica “Dove Hanno tremato le Placche” di Valerie Tameu, partiamo dal potere plastico delle arti performative di rimescolare le carte e mettere in luce soggettività oscurate, per riflettere sulla costruzione coloniale degli archivi del passato e degli immaginari del presente.
Chi ha diritto ad avere diritti? Chi ha diritto alla storia? Quale “memoria” legittimare?
Attraversando la relazione problematica tra estetica, arte e razzismo, ascoltiamo voci che ci aiutano a intravedere il ruolo potenziale delle istituzioni artistiche nel farsi carico di riscrivere il futuro attraverso alleanze intersezionali, spezzando l’anestesia critica attuale verso forme di contronarrazioni, oppressioni, razzializzazioni: dalla storia della cultura black fino alla questione palestinese.