(LaPresse) Trentamila cantieri di condomini rischiano di non chiudere mai più o rimanere fermi per anni. Il nodo del Superbonus, infatti, metterebbe in difficoltà migliaia di imprese, lavoratori e famiglie: i crediti ceduti potrebbero non essere mai riscossi e i crediti fiscali maturati per metà dei lavori fatti (ma non terminati) andranno restituiti. Da gennaio con le nuove regole, inoltre, le detrazioni scenderanno al 70% ma se nessuno compenserà quel 30% mancante non più coperto dallo Stato, sarà a rischio l’intera detrazione che dovranno pagare i condomini. Si stima, dunque, un buco da tre miliardi di euro. Forza Italia propone un provvedimento ad hoc con una miniproroga di 2 o 3 mesi per il lavori del 2023. Il Mef intanto sta lavorando su una misura che permetterebbe di coprire i costi del 2023 con un Sal straordinario al 31/12. Il costo del Superbonus, nel frattempo, continua a pesare sulle casse dello Stato con una spesa di quasi 97 miliardi di euro.