Efficienza energetica, soluzioni moderne per riscaldare case

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Roma, 11 gen. (askanews) - Emidio Capretta è ingegnere nucleare e EGE certificato con esperienza internazionale trentennale nel campo dell'efficienza energetica. Da sempre attento all'innovazione, non ha mai smesso di studiare l'evoluzione delle tecnologie, per poter offrire soluzioni all'avanguardia, sempre più performanti, efficienti e meno impattanti, sfidando la diffidenza che spesso si incontra quando si propone qualcosa di alternativo. "Si tratta di un settore vitale - spiega - che non è valorizzato come dovrebbe. Le faccio un esempio: il modo di riscaldare le nostre case è lo stesso da oltre 50 anni. Eppure la tecnologia ha fatto passi da gigante, tanto che, nel mondo della telefonia, gli ultimi tre decenni hanno segnato una vera e propria rivoluzione. Se, nel nostro settore, non si fanno passi in avanti il motivo è tutto da addebitare alla paura, forse umana, per le novità".Ma l'ingegnere non demorde e -guidando il team di Emi Engineering- guarda al futuro con fiducia: "Posso dire di essere stato tra i primi in Italia a comprendere la connessione tra energia e sostenibilità e a credere nell'elettrificazione. Proprio in questo periodo sto lavorando -ricorda- sull'elettrificazione degli edifici attraverso l'uso di pompe di calore. Sto lavorando a uno studio di district heating con pompe di calore che prevede l'utilizzo dell'acqua del mare e i primi risultati dicono con chiarezza che il risparmio potrà arrivare addirittura al 60%, una cifra pazzesca se si considera che gli impianti di riscaldamento bruciano il 56% del nostro fabbisogno energetico. Lo scetticismo davanti a sistemi così innovativi lascia il tempo che trova. Questo è il momento di agire perché, come abbiamo visto di recente, noi non produciamo energia e dipendere da altri comporta rischi da non sottovalutare".Serve quindi una rivoluzione culturale che consenta di cogliere con fiducia le opportunità offerte dalla tecnologia, ponendola al servizio delle nostre comunità: "L'efficienza energetica -afferma ancora Capretta- è una questione relativamente giovane. Fino al 1976, quando venne promulgata la prima legge in materia, di questi argomenti non si parlava affatto. Questo vuol dire che le abitazioni più datate, che comunque rappresentano il 78% del patrimonio immobiliare italiano, non sono coibentate. Il superbonus -al di là delle negative distorsioni di mercato che ha prodotto- ha provato a porre rimedio, ma si è posta troppa attenzione sui cappotti termici, trascurando il tema centrale, ovvero la generazione del calore. Per questo dico che è arrivato il momento di affrontare con serietà un tema senz'altro delicato ma risolvibile con sistemi innovativi che noi esperti stiamo mettendo a punto. Se non ora quando?".